Bambini e ragazzi in rete - di Marco Guastavigna
(pubblicato su Insegnare 10/2002)
La scuola ha
bisogno di fondare le proprie ipotesi d’uso delle tecnologie su dati
significativi, anziché su teorizzazioni generali spesso deludenti e/o su
prospettive "impressionistiche", in molti casi frutto di improprie
generalizzazioni di situazioni del tutto specifiche. Perciò la rubrica si è già
occupata di una analisi condotta dall’Istat[i]
e in questa occasione vuole far conoscere una ricerca di Nielsen//NetRatings,
"Il "viaggio" del bambino in Rete: itinerari,
esperienze, attese. La prima analisi europea sui comportamenti dei bambini nel
web”, presentata il 29
maggio 2002 a Roma al convegno "Chi ha paura della rete? Per un uso
consapevole di Internet". Le indicazioni sono molte e meritano
approfondite riflessioni da parte degli insegnanti che utilizzano le tecnologie
digitali nel contesto formativo.
Qui ne elenco i
punti salienti:
- la ricerca
riguarda 4.800 bambini e ragazzi dai 2 ai 13 anni italiani, francesi, tedeschi
e britannici. il cui comportamento è stato osservato mediante un software
installato sul loro computer di casa nel periodo gennaio-marzo 2002;
- sono stati
anche condotti colloqui con genitori e interviste a insegnanti e amministratori
di scuole pubbliche e private;
- le proiezioni
statistiche indicano che sia “potenzialmente in rete”, con collegamenti
domestici, il 35% dei bambini e dei ragazzi italiani, contro il 25% di quelli
francesi, il 54% dei tedeschi e il 56% dei britannici;
- nel periodo di
osservazione sul totale della fascia d’età avrebbe navigato su Internet in modo
attivo il 14% degli italiani, il 9% dei francesi, il 20% dei tedeschi e il 29%
dei britannici;
- in tutti i
paesi c'è stata una crescita abbastanza significativa tra aprile 2001 e
marzo 2002 dei piccoli navigatori;
- le differenze
di genere tra i bambini e i ragazzi italiani navigatori sono molto meno
accentuate a favore dei maschi in confronto alla popolazione adulta che
frequenta Internet;
- la maggior
parte delle ore di navigazione avviene nelle ore della prima serata e il sabato
e la domenica;
- è una
navigazione prevalentemente assistita da adulti o fratelli più grandi nel caso
dei bambini della scuola elementare, che concepiscono la navigazione come
gioco;
- è una
navigazione prevalentemente non assistita grandi nel caso dei ragazzi
della scuola media, che ne fanno un uso prevalentemente ludico, in funzione di
interessi e piaceri personali, ma la concepiscono anche come finalizzata allo
studio;
- c'è una ampia
crescita della quantità di tempo online in corrispondenza della scuola media; i
ragazzi di questa fascia inoltre percepiscono Internet come un mezzo già
familiare e hanno spesso “competenze” uguali o superiori ai genitori;
- i bambini di
scuola elementare visitano soprattutto pagine dedicate a eroi dei fumetti dei cartoni, programmi televisivi per
bambini, squadre di calcio, iniziative e concorsi per bambini, giocattoli;
- i ragazzi di
scuola media praticano attività più complesse: ricerca mirata con l’aiuto dei
motori, raccolta e interpolazioni di informazioni da più fonti, download di
dati, posta elettronica e chat;
- la scuola
manifesta aspettative (aggiornamento, approfondimento, approccio
interdisciplinare, autonomia nella ricerca, motivazione, scambio-confronto con
altre scuole) e timori (precocità del mezzo, perdita di interesse e
capacità rispetto a stimoli “lenti”, complessità linguistica, barriere
linguistiche); si aspetta supporto economico e formativo, direttive mirare e
indicazioni puntuali, strumenti didattici pratici;
- in Italia c’è
una evidente correlazione tra livello di istruzione dei genitori e profondità
d’uso della rete dei figli; questa tendenza è però opposta a quanto avviene
negli altri tre Paesi;
- i genitori
ritengono Internet importante e centrale e quindi indispensabile, ma anche
pericolosa per la sua natura elettronica e per i contenuti e gli “incontri”
possibili e quindi si aspettano dalle istituzioni un supporto informativo a
loro diretto e “spazi protetti” per i bambini, almeno per i più piccoli;
- stanno
crescendo sulla rete sia sui motori e sui portali generalisti, sia sui siti
dedicati ai bambini le iniziative legate alla tutela e alla sicurezza della
navigazione di bambini e ragazzi;
In rete per
approfondire
La
ricerca |
http://www.innovazione.gov.it/ita/news/allegati/I_bambini_online.pdf
(è necessario Acrobat Reader) |
Il
commento alla ricerca dell’Istat |
http://www.noiosito.it/btc.htm |