Internet e bambini – di Marco Guastavigna, pubblicato su Insegnare, 9/2003
La
nostra scuola non riesce a chiarirsi in modo definitivo quale sia la finalità del suo intervento formativo per quel che
riguarda le Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione: apparentemente
tutti sono d’accordo sul fatto che si tratti di impiegarle in modo trasversale,
a scopo didattico, ma l’idea delle TIC come obiettivo dell’apprendimento
riemerge con costanza. Ultima prova di questo riaffiorare continuo di un’idea addestrativa, che impara in modo meccanico procedure decontestualizzate e prive di scopo, è
stata ed è la richiesta pressante di molti degli insegnanti iscritti ai corsi A
e B del percorso ForTic[1]
di avere la possibilità di sostenere (gratuitamente, a prezzo concordato e così
via) gli esami dell’European Computer Driving License (patente europea
del computer).
Cercando
di dare un piccolo contributo a eliminare ogni
ambiguità, propongo una rapida descrizione di alcuni ambienti che possono
essere proficuamente impiegati per usare Internet, e in genere la telematica,
con i bambini. Tali ambienti hanno due caratteristiche in comune: sono pensati
per gli utenti più piccoli e, come tali, hanno un’interfaccia semplificata e
accattivante e si pongono il problema della protezione degli utenti.
Cominciamo
con i browser per bambini. Hanno tutti un obiettivo fondamentale: evitare che si facciano
“brutti incontri”. durante la navigazione. Essi sono
una soluzione alternativa e meno costosa rispetto a strumenti molto più sofisticati, impegnativi e spesso costosi, come i
“filtri” del contenuto delle pagine. Sono nati in genere per essere usati dai
genitori, in situazione domestica, ma, essendo semplici e tutto sommato efficienti e efficaci, possono interessare anche la
scuola. Offrono modelli operativi leggermente diversi uno dall’altro, ma si
fondano tutti sulla tutela di un supervisore.
The Children’s browser, per
esempio, consente di navigare esclusivamente nel bacino di siti definito dal genitore
o dall’insegnante. Quando lo si acquista esso è già
corredato di un archivio di siti americani giudicati adatti ai bambini.
L’adulto può intervenire a ampliare o ridurre tale
archivio con un semplice meccanismo di inserimento e cancellazione di indirizzi
consentiti protetto da una password..
Kid’s Internet World Explorer
funziona su un principio analogo e ne esiste anche una
versione italiana, così come italiane sono le risorse di rete selezionate e
proposte. Anche in questo caso il supervisore può intervenire a ampliare o ridurre il bacino di siti raggiungibili.
Kiddonet browser è gratuito e appartiene a un insieme di programmi più vasto. Iscrivendosi al suo sito
è infatti possibile usufruire di un sistema di posta elettronica a sua volta
protetto, di una simpatica agenda e della possibilità di costruire una piccola
e divertente pagina personale. La tutela è esercitata con attenzione: viene esplicitamente sconsigliato, per esempio, di
utilizzare foto di bambini.
Riflettiamo
sul fatto che definire un bacino di siti "consentiti" può in realtà
essere per gli adulti occasione non già di censura. ma piuttosto di ricerca "mirata" e di costruzione
di un progetto di consultazione di informazioni secondo un senso e uno scopo
utili sul piano formativo ai bambini per qualcosa di più della navigazione in
sé e per sé.
Per
fare ciò possono essere utili anche i motori di ricerca e i portali per bambini,
dei quali elenco qualche semplice esempio, avvertendo il lettore che essi sono
in realtà assai più numerosi di quel che si possa credere ed inoltre in crescita
ed evoluzione continue.
Baol, il
mago del web, è in lingua italiana e propone ricerche sia per parole-chiave sia
per categorie. È stato concepito “come
progetto di studio universitario e realizzato
nell'ambito delle attività speciali per la didattica sviluppate nel laboratorio
multimediale Scians di Matera, nella cui sede il motore è stato prodotto”.
Yahooligans è
invece in lingua inglese e propone una struttura e un’interfaccia più vicine di
quelle dell’esempio precedente a un portale
informativo “adulto”. Si presenta come “The Web Guide for
Kids” ed è uno dei primi esempi di
strumenti di ricerca dedicato ai bambini.
Bambini.it si
propone come un portale vero e proprio e può essere utilizzato come punto di
partenza da chi intendesse andare oltre questo breve elenco: una delle voci
della sua pagina iniziale è dedicata proprio a “Indici e motori di ricerca” per
bambini.
Un cenno particolare merita
infine il progetto International Children's
Digital Library, che
sta realizzando una biblioteca internazionale rivolta ai bambini e fatta di
libri in formato digitale leggibili attraverso Internet. Sono interessanti i
contenuti, ma anche l'interfaccia, che consente di usare le risorse a distanza senza
dover passare attraverso un browser, cosa che tutela in modo molto sicuro
l’utente. Al primo accesso dovremo infatti scaricare e
installare un'applicazione apposita, che costituirà poi stabilmente un ambiente
dedicato in modo esclusivo alla ricerca in biblioteca (per categorie e per
localizzazione geografica) e alla lettura dei libri. L'attività è realizzabile
a scuola o a casa in presenza di connessioni a banda
larga e di abbonamenti a forfait, perché presuppone la costante connessione con
la rete.
In rete per approfondire
Un efficace filtro per Internet mediante connessione
protetta |
|
Software per bambini |
|
The Children’s browser |
|
Kid’s Internet World Explorer
– versione italiana |
|
Kiddonet Browser |
http://www.kiddonet.com/knSourse/knBrowser.htm |
Risorse Kiddonet |
|
Baol, il mago
del web |
|
Yahooligans |
|
International Children's Digital Library
|
[1] Abbreviazione entrata in uso del “Piano nazionale di formazione delle competenze informatiche e tecnologiche del personale docente” – cfr, CC.MM. 55 e 116 del 2002.