Creatività propedeutica? di Marco Guastavigna (pubblicato in Insegnare, 10-2005)
Siete interessati a scrivere sceneggiature di fiction o di cartoni animati televisivi, o, più credibilmente a fare analizzare, scomporre, imitare, parodiare ai vostri allievi alcune tra quelle più note? Vi può venire in aiuto il programma Final Draft, disponibile per Windows e per Macintosh. Stiamo parlando di uno dei numerosissimi programmi per la “scrittura creativa” (creative writing), destinati a sostenere il lavoro, professionale ed amatoriale, di tutti coloro che si misurano con testi “narrativi” di vario genere, la progettazione, la strutturazione e la stesura dei quali possono essere credibilmente risolte e rappresentate con modelli e repertori dei testi stessi e delle procedure per realizzarli. Final Draft è una vera miniera di script codificati: ci troviamo per esempio quello della serie dei Simpson, accanto a ER – Medici in prima linea, a 24h, a Will e Grace, a CSI, per citare solo i più famosi. Gli esempi sono in inglese, ma comprendere la struttura e le regole di composizione non è molto complicato e quindi comparare la sceneggiatura con una puntata televisiva opportunamente registrata e vista ed analizzata a scuola può essere uno spunto didattico interessante. Non si tratta soltanto di riflettere su esperienze comunicative e “narrative” probabilmente più vicine al vissuto ed agli interessi dei ragazzi (e spesso delle loro famiglie), ma anche di utilizzare il poter portare alla luce – e quindi capire ed imparare su base concreta ed evidente – alcuni aspetti fondanti del processo di scrittura. Gli script, ovvero i modelli a cui attenersi per realizzare testi creativi la cui “identità” è ormai così consolidata da essere riconosciuta e quindi scomponibile, visualizzano infatti in modo molto efficace l’esistenza di regole generative e la necessità di intelaiature logiche e formali coerenti e congruenti. Analogamente funziona Dramatica Pro, che si rivolge a “Novelists, Screenwriters, and Fiction Writers”, scaricabile, come anche il programma precedente, in versione di prova da Internet. La complessità della scrittura di testi la cui identità sia invece non ancora consolidata e condivisibile come nel caso precedente, e quindi la necessità, per essere creativi, di accumulare, ordinare, manipolare, strutturare, rivedere materiale ideativo, viene affrontata da altri programmi in modo altrettanto suggestivo e didatticamente promettente. Z-Write, disponibile soltanto per Macintosh, propone un ambiente molto semplice e per ciò stesso immediato ed efficace. Lo schermo è costantemente diviso verticalmente in due parti: a sinistra si gestiscono la struttura, l’impalcatura, il progetto, a destra gli sviluppi corrispondenti a ciascuno dei punti. Un click su uno degli elementi a sinistra ne richiama automaticamente il contenuto. Spostando un punto se ne sposta anche lo sviluppo che gli è collegato in modo permanente. E così via, per tutte le manipolazioni che si rendono necessarie. Una volta raggiunta un’intelaiatura giudicata stabile, si salva il tutto in un formato digitale compatibile con un programma di scrittura tradizionale, con il quale si completerà e perfezionerà la stesura. Se si realizza un lavoro con dignità di modello (ovvero con caratteristiche di alta riutilizzabilità) esso può essere reimpiegato come Template, che, come gli script dei due programmi precedenti, funziona come matrice di nuovi testi preservando da modifiche involontarie il file originale. Il profondo lavorio cognitivo necessario alla scrittura creativa è reso in un modo ancora diverso da Writer’s Block, il quale si articola in una serie di “blocchi”, spazi separati e contemporaneamente presenti sullo schermo. All’interno di ciascuno di essi si possono prendere appunti. Ciascun blocco è autonomo e può essere in ogni momento spostato; i blocchi si possono fondere tra di loro. L’autore ha così modo di avere sotto controllo l’insieme dei materiali e nello stesso tempo di lavorare separatamente su ciascuno di essi, dedicandosi per primi a quelli per i quali ha gli spunti più efficaci, senza alcun vincolo di sequenzialità, valorizzando al massimo le potenzialità dinamiche di una trama narrativa, per cui può essere un finale convincente a suggerire le “presupposizioni” necessarie a che esso sia possibile e quindi a costruire le fasi precedenti della vicenda. Writer’s Deskbook adotta infine una soluzione ancora differente: ciascun progetto realizzabile con il programma ha spazi separati, ma tutti contemporaneamente accessibili, destinati rispettivamente allo sviluppo della trama, alla definizione dei personaggi, alle descrizioni, alla definizione dei dialoghi. Anche in questo caso l’autore può lavorare senza vincoli sui vari materiali fino ad avere un insieme ideativo convincente, che potrà essere trasportato in un programma di scrittura tradizionale per essere steso in modo lineare e dare quindi vita al testo vero e proprio.
Su Internet per approfondire
Final Draft |
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Dramatica Pro |
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Z-Write |
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Writer’s Block |
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Writer’s Deskbook |