Valutare e selezionare le informazioni di Internet[1] – di Marco Guastavigna, pubblicato su Insegnare 5/2009
La sintassi di ricerca di Google e degli altri motori ha talmente abituato gli utenti a procedere per parole-chiave riferite al contenuto, che è molto raro che al momento di avviare una ricerca qualcuno pensi anche ad inserire il nome di uno o più autori ritenuti autorevoli. Tale atteggiamento è frutto probabilmente anche di una mentalità davvero poco “matura” e ciò nonostante ancora molto diffusa, che continua a contrapporre in modo eccessivo “nuove” e “vecchie” tecnologie di comunicazione. Una mentalità che, di conseguenza, considera la ricerca su Internet in totale soluzione di continuità con le modalità e strumentazioni precedenti e sembra pertanto non concepire che anche coloro che nei diversi campi di conoscenza rivestono ruoli riconosciuti dalle diverse comunità scientifiche possano produrre e mettere in circolazione materiali reperibili per via digitale - come invece avviene in modo sempre più diffuso e significativo. Il primo criterio da adottare per valutare la credibilità, la significatività e l’importanza di una risorsa culturale reperita via Internet, invece, è proprio vagliare l’autorevolezza dell’autore. Come abbiamo detto, nella gran parte dei casi questo elemento viene nei fatti accertato a posteriori anziché essere introdotto a priori quale chiave di ricerca. Sul problema della valutazione delle risorse culturali reperite via Internet e quindi su come valutare l’autorevolezza dei loro autori, possiamo per altro procedere in modo non empirico, perché è stato oggetto di vari studi, il più interessante e completo dei quali ci pare continui a essere “Criteria: a Guide to Evaluating Resources”, realizzato già tra 1997 e 1998 da Michael Kerry.
La parte più importante del lavoro di Kerry si sostanzia nella definizione di una checklist di domande da porsi nel momento in cui si raggiunge una risorsa e si voglia analizzarne la credibilità:
- Gli autori della pagina sono in qualche modo identificabili? È chiaro che una risposta negativa a questo quesito è un elemento che gioca a sfavore della credibilità, escluso il caso di Wikipedia, in cui l’anonimato è una regola. Wikipedia tuttavia si qualifica ormai come sito sufficientemente credibile: il controllo che viene effettuato sulle pagine da una sorta di redazione e la visibilità del suo progetto culturale a livello internazionale ne costituiscono le garanzie.
- Se gli autori sono identificabili, chi sono?
- Si può entrare in contatto con loro?
- Quali sono le loro credenziali scientifiche e culturali in merito al campo di conoscenza di pertinenza della risorsa?
- In sintesi, gli Autori della risorsa appaiono essere sufficientemente qualificati da poter considerare credibile la risorsa medesima?
Molto rilevanti sono anche altri due quesiti proposti da Kerry, che sottolineano:
- l’importanza dell’accertamento dell’identità anche di chi abbia pubblicato l’informazione, perché non vi è detto che vi sia totale coincidenza con l’Autore originale;
- la necessità di identificare possibili sponsor o di mettere in relazione il contenuto della risorsa con eventuali annunci pubblicitari presenti su di essa o da essa attivati e raggiungibili.
La guida di Kerry va ben oltre il solo accertamento dell’autorevolezza dell’autore. Per valutare l’attendibilità di una risorsa è basilare individuarne anche Destinatario e Scopo.
Ambedue i criteri si sostanziano in una serie molto precisa di quesiti.
Per individuare il profilo del Destinatario possiamo infatti chiederci:
• a chi si rivolge – magari in modo esplicito, per esempio citando gli studenti di un certo livello scolare o una fascia d’età – la risorsa stessa;
• quale livello di conoscenza del campo culturale di riferimento sia presupposto nel fruitore da parte dell’Autore della risorsa. Questo secondo quesito è particolarmente importante quando un insegnante o un formatore stiano selezionando risorse destinate ad un’attività didattica che sarà condotta direttamente dagli studenti sulle risorse stesse.
Per comprendere lo Scopo della risorsa possiamo chiederci:
• se esso sia indicato o meno in modo esplicito.
• se la prospettiva globale, l’impostazione, del lavoro (per esempio un taglio cronologico, piuttosto che geografico o ancora linguistico...) sia indicata con chiarezza e precisione e se sia poi rispettata;
• se il lavoro raggiunga effettivamente il suo scopo.
• se vi siano invece omissioni o lacune che pregiudichino il raggiungimento dello scopo;
• se la risorsa sia davvero originale o non si limiti a riformulare contenuti già presenti da qualche altra parte in Internet. Questo aspetto è basilare, perché – anche senza necessariamente violare il diritto d’autore – è frequente il vezzo di alcuni ingenui utenti della rete di duplicare sul proprio sito materiali ritenuti interessanti e significativi invece di limitarsi al link verso di essi, più corretto anche sul piano formale.
La guida di Kerry prosegue indicando la necessità di valutare Accuratezza e Attualità delle risorse individuate. La checklist relativa all’accuratezza propone di verificare:
• se la risorsa appaia globalmente trattata in modo accurato;
• se sia ortograficamente sempre corretta; eventuali disortografie sarebbero tanto segnale non tanto di ignoranza, quanto di superficialità e scarsa cura nella implementazione della risorsa;
• se le date e le notazioni relative alla tempistica siano corrette; anche in questo caso, la mancata presenza di questa caratteristica rivelerebbe incuria o almeno superficialità;
• se le affermazioni siano sostenute da fonti autorevoli;
• se le citazioni e i riferimenti ai lavori di altri autori siano gestite in modo corretto.
• se il punto di vista dell’Autore sia eccessivamente prevalente e forzato. Anche senza pensare alle correnti storiografiche revisioniste e negazioniste, è evidente che siamo di fronte a un aspetto molto delicato, che viene trattato da Kerry e Nichols sotto la voce Accuratezza, ma che appare in stretta relazione anche con l’Autorevolezza e con lo Scopo.
La presenza di evidenti forzature culturali o anche soltanto il prevalere di un’impostazione polemica, infatti, possono inficiare –e molto- la validità di una risorsa quando si abbia intenzione di usarla in una attività didattica rivolta all’acquisizione di informazioni e alla costruzione di conoscenze sui contenuti trattati dalla risorsa.
Diverso è invece il caso in cui si intenda ragionare in prospettiva argomentativi: in questo caso potrà accadere che la medesima risorsa riassuma valore, magari più per la struttura del ragionamento che per il contenuto esposto.
Per quanto riguarda l’Attualità –l’aggiornamento – di una risorsa possiamo invece chiederci:
• a quando risalga la risorsa;
• se sia davvero attuale;
• se la risorsa sia davvero coerente con gli attuali sviluppi del campo di conoscenza.
• se essa venga aggiornata con la frequenza e la puntualità necessarie;
• se quella che abbiamo reperito sia la versione più recente;
• se i link a partire dalla risorsa siano tutti attivi e funzionanti.
A Kerry dobbiamo ancora una riflessione sulla Struttura logica e sulla presenza di eventuali caratteristiche particolari, atte a valorizzare la risorsa.
Per quanto riguarda la Struttura logica, ovvero l’organizzazione concettuale ed espositiva delle risorsa, possiamo chiederci:
• se la risorsa sia organizzata in modo chiaro e logico in tutte le sue parti;
• se siano presenti indici e di quale tipologia; se essi siano funzionanti e funzionali.
• se vi sia – ovviamente, quando possa essere utile e necessaria - una guida all’uso della risorsa;
• se vi sia un motore di ricerca interno, qualora questa caratteristica logico-operativa possa essere utile e necessaria, ovvero nel caso di risorse complesse a articolate;
• se nella organizzazione dei contenuti si sia tenuto conto dei criteri di accessibilità, ovvero la predisposizione della risorsa alla possibilità di essere utilizzabile da qualsiasi utente della rete, indipendentemente dalle condizioni personali e dal possesso delle strumentazioni digitali di ultima generazione.
Infine, se la risorsa si caratterizza perché:
- fornisce informazioni diversamente non reperibili – la cui credibilità sia stata ovviamente vagliata con i vari criteri esposti fino ad ora;
- ha caratteristiche specifiche che la rendono diversa -in chiave ovviamente positiva- da altre risorse analoghe (la semplicità del linguaggio, per esempio, ma anche chiare indicazioni di utilizzo aperto, per esempio una licenza Creative Commons),
questi aspetti le possono conferire un valore culturale aggiunto.
Su Internet per approfondire
Criteria: a Guide to Evaluating Resources di Michael Kerry Humanities Reference Librarian, Miller Nichols Library (1997-98); |
http://web.archive.org/web/20051208005010/http:/web1.umkc.edu/lib/engelond/criteria.htm |
[1] L’articolo è un adattamento di una lezione tenuta dall’Autore nell’ambito del Master “Metodi e tecnologie per l’e-learning”, Università degli Studi di Firenze, Dipartimento di Scienze dell’Informazione e dei Processi Culturali e Formativi