Testi elettronici e trasformazione dei processi di scrittura

di Marco Guastavigna

[pubblicato in Garamond News - aprile 1998]

Con la diffusione della comunicazione elettronica il concetto stesso di "Testo" sta cambiando, se già non è cambiato. Tutti abbiamo un'intuizione globale di questo fatto. Sono sufficienti una breve, estemporanea esperienza di digitazione sulla tastiera di un personal computer, un rapido approccio a Televideo e perfino una rapida occhiata alle pubblicità di un telefono cellulare dotato di messaggeria o di una enciclopedia multimediale per percepire che abbiamo di fronte qualcosa di diverso rispetto alle pagine di un libro o all'uso di una tastiera meccanica e ancor più della stilografica. Non solo: questi nuovi mezzi e queste nuove modalità conoscono una diffusione, una moltiplicazione e un'interconnessione sempre crescenti, e quindi avvertiamo che si producono modificazioni anche negli oggetti, negli ambienti di lavoro, nei modi di procedere dei loro utenti e così via. Nei paragrafi seguenti cercherò di analizzare più da vicino queste realtà.

L'Oggetto: il Testo su supporto elettronico

Sempre di più, innanzitutto, il processo di produzione di un testo cartaceo contempla una fase in cui esso risiede su supporto elettronico, viene cioè elaborato o trasferito nella memoria di un calcolatore, immagazzinato su un dischetto o un disco rigido. Questo perché la "scrittura elettronica" presenta notevoli vantaggi in termini ergonomici e di produttività rispetto ai sistemi precedenti. Su questi vantaggi torneremo oltre, per metterne in luce, come detto, gli aspetti pedagogici.

Qui ci interessa piuttosto mettere in evidenza come sempre di più il "Testo" sia diffuso in forma elettronica oltre che cartacea.

In concreto:

alcune pubblicazioni sono distribuite totalmente o parzialmente anche mediante dischetto;
un numero sempre maggiore di libri, riviste, quotidiani e altri tipi di periodici è raggiungibile anche via Internet e in qualche caso il passaggio si riflette sulla struttura o addirittura sui contenuti;
altre pubblicazioni -spesso intere annate se non collezioni- sono collocate su compact disk; di queste molte (enciclopedie, ma anche monografie e più recentemente "romanzi") aggiungono al testo vero e proprio informazioni multimediali e esistono quindi solo in questa forma;
altre ancora sono trasmesse via etere;
di certe particolari riviste, in genere, ma non esclusivamente, rivolte a un pubblico selezionato, si può entrare in possesso solo se si possiedono un PC e un modem.

Certamente per molti aspetti si tratta di "moda", se non, peggio, di gadget, ma ciò non deve far dimenticare che il "Testo" sta assumendo nuove caratteristiche per lo meno in una prospettiva di medio e lungo termine.

Il testo su supporto elettronico ha infatti tre proprietà:

estrema rapidità d'accesso;
semplificazione e velocizzazione delle procedure di riproduzione;
conseguente facilitazione della rielaborazione.

Ogni ricercatore, ma anche ogni studente, ha insomma potenzialmente a disposizione grandi quantità di informazione in ciascuna delle forme prima elencate, che potrà rapidamente immagazzinare, duplicare e rimaneggiare sul proprio PC. Il testo elettronico è destinato insomma a condizionare l'elaborazione dell'informazione e la costruzione delle conoscenze, se non altro come veicolo.

Ne consegue che una scuola che voglia essere adeguata ai tempi deve preoccuparsi di promuovere in tutti le competenze necessarie per affrontare con consapevolezza e efficacia questa nuova situazione comunicativa.

Il Soggetto: Word processing e "Atto di Scrittura"

Già nel paragrafo precedente sono illustrate sufficienti ragioni perché a scuola faccia il suo ingresso il "word processing", la videoscrittura, in quanto mezzo per la produzione, l'acquisizione, la rielaborazione del testo elettronico.

C'è però una ragione ancora più valida: l'uso del word processing modifica il processo di scrittura. Siamo cioè di fronte a uno strumento che non solo influenza la scrittura quantitativamente e sul piano della natura dell'oggetto prodotto, ma ha effetti profondi anche nei confronti del soggetto, di chi scrive.

Novità fondamentale della logica operativa della videoscrittura è infatti la gestione del processo di produzione del testo, specialmente nei suoi "momenti critici", su di un supporto flessibile e temporaneo: si tratta di una modificazione delle condizioni di scrittura con profonde ripercussioni sul versante cognitivo e dell’apprendimento.

Basta riflettere sul fatto che con il word processing non sono più a carico dello scrivente operazioni complesse quali la produzione dei segni grafici - come del resto avveniva già con una qualsiasi macchina da scrivere- e soprattutto la gestione dello "spazio-foglio" - e questa è una novità assoluta - per cogliere come l’avvento delle nuove tecnologie di comunicazione abbia mutato materialmente non solo il "Testo", ma l'"Atto di Scrittura".

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