Inspiration
6.0™ per Windows™ – istruzioni sommarie (versione aggiornata e corretta)
Si tratta di ambiente di lavoro per lo sviluppo di mappe
concettuali[1], giunto alla
6a edizione. Rimando a www.noiosito.it/mxt.pdf
e a www.pavonerisorse.to.it/pstd/
per alcune considerazioni in merito all’impiego a scuola dei programmi di
questo genere e qui mi limito a indicazioni di carattere operativo[2].
Come
ottenere il programma
Inspiration
si scarica a partire da www.inspiration.com
in versione trial, che scade dopo 30 gg. .
Saltata
la finestrella iniziale sui tips[3],
che si presenta all’avvio del programma e che consigliamo di chiudere, anzi di
“disinnescare” in modo definitivo, l’interfaccia iniziale consente di
identificare facilmente identificabili quattro zone:
1.
la zona
di sviluppo della mappa vera e propria, al centro, su grande sfondo bianco,
con l’idea di partenza (Main idea) già collocata;
2.
la tavolozza
con le forme assegnabili ai concetti con un semplice click del mouse, a
sinistra;
3.
la
zona di intervento sulle altre proprietà dei concetti e delle relazioni
e di realizzazione di altri oggetti (linee, caselle di testo, figure
geometriche[4]) in basso;
4.
la
zona delle funzioni generali di trattamento della mappa, in alto (barra degli
strumenti);
5.
la
zona dei menu.
Lo sfondo si presenta bianco; volendo è possibile attivare
una griglia di riferimento (Menu Utiliy/Grid Snap), che è molto utile
per posizionare con cura gli oggetti.
Il nodo iniziale ha già tre proprietà fondamentali
assegnate:
a.
un nome, che possiamo
cambiare scrivendo ciò che più ci aggrada; quando lo avremo terminato dovremo
fare click all’esterno del nodo;
b.
una posizione:
è al centro; possiamo però trascinarlo dovunque;
c.
una forma[5],
su cui possiamo intervenire con il mouse e la tavolozza delle forme.
Meno evidente, forse, è in realtà applicata una quarta
proprietà, il colore. Essa è modificabile mediante l’opzione “Fill Color”
della parte bassa dell’ambiente di lavoro per le forme astratte, non per le
altre. Va quindi considerata in modo diverso dalle precedenti. Lo stesso vale
per la possibilità di modificare il colore dei bordi (Line Color).
Volendo ulteriormente approfondire, anche
il testo che costituisce il nome ha sue proprietà: Tipo di
carattere, Stile, Dimensioni, modificabili attraverso il menu Format,
e Colore, su cui si può intervenire di
nuovo mediante un simbolo posto in basso.
Abbiamo
assegnato al nostro nodo il nome di “Idea iniziale” e abbiamo fatto click all’esterno,
come ci segnala la comparsa di una croce in tale punto dello sfondo. Si osservi
anche che il nodo ha cambiato aspetto. Tutta l’interfaccia si fonda infatti su
segnali visivi forti, che danno costantemente all’utente l’informazione su dove
sia, su quale oggetto stia operando.
Per... |
Cosa fare... |
Aggiungere
un nodo |
1.
raggiungere
una posizione; scrivere il nome del nodo; il nodo assume la forma ellittica
di default; oppure 2.
raggiungere
una posizione; selezionare[6]
una forma; scrivere il nome del nodo; |
Cambiare
forma al nodo |
Selezionare
il nodo; selezionare una forma della tavolozza |
Cambiare
nome al nodo |
Selezionare
il nodo; selezionare il nome; operare come su un normale testo elettronico |
Spostare
un nodo |
Selezionare
il nodo; spostarne l’ingombro trascinandolo con il mouse; rilasciare. |
Cancellare
un nodo |
Selezionare
il nodo; poi utilizzare CANC da tastiera o il simbolo della gomma della zona
alta. |
Per tracciare una
relazione:
selezionare un blocco e agire sulle maniglie romboidali che compaiono sui lati,
come illustrato nella figura adiacente. Si ottiene quanto rappresentato in
figura in modo astratto. Si osservi che la relazione ha a sua volta alcune
proprietà fondamentali;
a.
esiste;
b.
è
orientata;
Sono possibili ovviamente numerosi interventi sulle
proprietà della relazione:
Altri aspetti importanti
1.
Agendo
su tre simboli , posti in
alto a sinistra sulla tavolozza, sarà possibile, rispettivamente, scorrere
all’indietro, visualizzare, scorrere in avanti le numerose collezioni di
immagini in dotazione al programma.
2.
Una
qualsiasi immagine esterna può essere associata come forma a un nodo: si copia
l’immagine lì dove sia disponibile; si realizza il nodo con una forma
qualsiasi; si seleziona il nodo stesso; si incolla (con Edit/Paste o
utilizzando le varie scorciatoie da tastiera).
3.
I
simboli fungono da Zoom e Controzoom[7]
4.
Selezionando
un testo (nome della relazione, nome del nodo, contenuto di una casella di
testo) e passando attraverso il Menu Utility/Internet gli si potranno associare
pagine WEB, attivabili direttamente dalla mappa via chiamata del browser
presente sul PC;
5.
Utilizzando i pulsanti rappresentati
in figura è possibile far compiere ai
nodi movimenti “fini”;
6.
Send
to Back e Bring
to Front (Menu Effect) consentono di lavorare sulla disposizione
degli oggetti per “piani” differenti;
7.
Line
Thickness (Menu Effect)
consente di intervenire sullo spessore dei segmenti rappresentanti le relazioni
8.
Group
/Ungroup (Menu
Symbol) consente di raggruppare o separare oggetti; quando gli oggetti sono
raggruppati costituiscono un unico blocco, che, per esempio, può essere
spostato sulla mappa tutto insieme.
9.
Quando
si lavori su mappe molto complesse, si può apprezzare la funzione Family/Open
Child (Menu File), che permette di costruire strutture
gerarchicamente concatenate; ciascun nodo di una mappa può generare una
famiglia a lui subordinata (anche in modo ricorsivo); il nodo “genitore” appare
contrassegnato da un quadratino rosso sull’angolo superiore destro; la
funzione citata consente inizialmente di “creare” il nuovo oggetto,
successivamente di attivarlo.
10.
Il
simbolo consente di associare una nota testuale a un nodo; il nodo appare contrassegnato
da un quadratino rosso sull’angolo superiore sinistro.
11.
Il
simbolo consente di spostare tutta una mappa sul piano di lavoro; è molto utile
in presenza di lavori di particolare ampiezza.
Mediante
il pulsante riprodotto in figura possiamo passare dalla modalità grafica, che
certamente caratterizza l’ambiente di lavoro, alla modalità testuale, nella
quale Inspiration utilizza il sistema di rappresentazione detto Outliner,
ovvero una struttura gerarchica nella quale le relazioni di subordinazione tra
le idee sono rappresentate dal loro disporsi visivamente “più a destra” di ciò
che è loro superordinato – cfr. la figura seguente.
In questo ambiente si conservano i nomi dei nodi ma non
quelli eventuali delle relazioni e si lavora soprattutto con la barra degli
strumenti riprodotta in figura.
Ovvero, rispettivamente, da sinistra verso destra:
Inspiration esporta il proprio lavoro sia come pagine WEB
(ambedue le modalità), sia come testo (modalità Outline), sia come
immagine (modalità Diagram) – Menu File/Export.
Alcune scorciatoie e affini
In modalità Diagram è possibile, una volta
impratichitisi del programma, utilizzare alcune modalità di accelerazione del
lavoro.
Utilizzando i simboli riprodotti in figura, per esempio, sarà
possibile produrre rapidamente nodi concettuali: se lo faremo tenendo
selezionato un nodo di partenza verrà prodotta anche una relazione orientata
verso di esso, diversamente il nuovo
nodo comparirà in una posizione “logicamente” conseguente alla scelta fatta – i
due simboli non sono equivalenti: il primo (verticale e orizzontale) produce
nodi connessi sequenzialmente, il secondo (diagonale) nodi subordinati.
In questo caso, invece, si possono
produrre rapidamente nuovi nodi connessi a un nodo di partenza “restando” su
quest’ultimo; è sufficiente selezionare il nodo di partenza, cliccare sul
simbolo RapidFire e scrivere via via i nomi dei concetti da generare
schiacciando invio al termine di ogni nome; la struttura sarà incrementata
automaticamente e i nuovi nodi assumeranno la forma del primo[8]
Il simbolo opera in modo analogo al precedente: se si è definito
un particolare “look” per una relazione (spessore della linea, colore, tipo di
punta) è possibile applicarla rapidamente a altre relazioni[9]
selezionando la relazione “matrice”, cliccando su New Look, raggiungendo le
relazioni che interessano e scegliendo Paste New Look dal Menu Edit.
Trasforma la punta del mouse in un tracciatore automatico di
relazioni. Sarà sufficiente cliccare via via sui nodi e le relazioni verranno
tracciate, sempre orientate dal primo al secondo. Attenzione: il simbolo
funziona come un interruttore. Se si intende smettere di usare la funzione
bisogna cliccare una seconda volta su di esso.
Serve per cercare di disporre in modo il più
razionale possibile i nodi di una mappa dopo che la si è sviluppata tutta o in
misura significativa. Si apre una finestra Inspiration propone alcuni modelli
logico-grafici tra i quali scegliere quello che ci pare più adatto; non sempre
i risultati sono utili[10],
soprattutto quando le connessioni da noi pensate non si prestino a essere
trattate in modo gerarchico o a raggiera. Ricordiamo a questo proposito che, analogamente,
quando si passi dalla modalità Diagram a quella Outline,
eventuali relazioni non riconducibili a sequenza e gerarchia, possono essere
rappresentate mediante l’introduzione della scritta “Miscellaneous Thoughts”
(pensieri “misti”). Se si vuole eliminare questa funzione è necessario impostare
Suppress Misc. Thoughts, a partire
dal Menu File/Diagram Properties/Options.
Pino Torinese, 10 maggio 2001
[1] In queste note parleremo di nodi (concetti) e relazioni, ovvero degli elementi costitutivi di una mappa sul piano visivo e cognitivo, e delle loro proprietà.
[2] Viene documentato solo ciò che è specifico del programma, ovvero come produrre nodi e relazioni e come intervenire sulle loro proprietà. Non si parla delle operazioni comuni a tutti gli ambienti di lavoro – per esempio del salvataggio di un file.
[3] Trucchi e scorciatoie
[4] Non documenteremo le funzioni relative a questi oggetti, in quanto analoghe a quelle di altri ambienti di lavoro.
[5] Una sorta di ellissi, impropriamente ovale. Questa forma è dovuta all’impostazione iniziale della teoria delle mappe concettuali – cfr. Gowin - Novak, Imparando a imparare, SEI, Torino, 1989 e 2001.
[6] In tutti i casi la “selezione” si effettua con un click del mouse su quanto interessa.
[7] Usando il controzoom si scopre che la mappa può essere elaborata su di un piano di lavoro molto più vasto di quanto non si pensi inizialmente; si consideri che in sede di stampa, se si usano le impostazioni di default, il tutto viene automaticamente riportato alle dimensioni del foglio utilizzato, per esempio l’A4.
[8] Ovviamente sarà poi possibile effettuare tutte le modifiche e le integrazioni ritenute utili o necessarie con le “normali” procedure operative.
[9] Per selezionare più relazioni (e in generale più oggetti) vale la regola generale: Shift (maiuscole) e click del mouse.
[10] Non scoraggiamoci per questo: si possono fare tentativi vari. Se il risultato della trasformazione non ci convince, infatti, per riportare la mappa alla condizione risultato della nostra elaborazione sarà sempre possibile infatti usare Undo (annulla) del Menu Edit.