Per l’autonomia internettuale [1], - pubblicato in Dossier di Insegnare 2/2007. Le competenze per la cittadinanza.
Il contribuito espone con chiarezza i presupposti e i livelli di competenza che possono garantire una effettiva autonomia intenzionale nell’uso delle tecnologie della comunicazione, a patto che cambi radicalmente il modo di intenderle e di praticarle in prospettiva educativa.
di Marco Guastavigna.
Attribuire una valenza intellettuale esplicita alla capacità di usare in piena autonomia le tecnologie di comunicazione rende più concreta e realizzabile l’aspirazione ad una dimensione culturale aperta e cooperativa, utile a promuove l’inclusione di tutti e di ciascuno. Inclusione che assume oggi tanto più caratteri di necessità e di imprescindibilità quanto più la società della conoscenza è caratterizzata prevalentemente da complessità e da contraddizioni; al punto da trovare in un sistema di antinomie la propria rappresentazione più soddisfacente ed esaustiva:
Questo contributo si pone l’obiettivo di indicare in maniera dettagliata i presupposti alla base dell’edificazione di quella dimensione culturale. Ponendo al centro dell’analisi gli aspetti cognitivi, relazionali e comunicativi, questo tipo di approccio all’uso delle tecnologie risulta decisamente innovativo e si sostanzia consapevolmente in contrapposizione ai modelli di tipo addestrativo che vanno per la maggiore.
Solo assumendo e praticando in modo coerente questi presupposti, è possibile delineare i livelli di conoscenze e di pratiche il cui controllo garantisce diritti di cittadinanza e autonomia intenzionale nell’uso delle tic. Tra le conoscenze e le pratiche elencate alcune vanno intese come garanzia di cittadinanza, altre prefigurano un accesso autonomo a pratiche comunicative che saranno sempre più indispensabili per comunicare, informarsi, studiare, lavorare.
Presupposti cognitivi e relazionali
Per puntare in maniera consapevole ed efficace ad una reale “autonomia internettuale”, occorre tenere presente necessariamente alcuni presupposti, relativi all’area cognitive a relazionale. Pertanto occorre:
1. Abbandonare ogni visione sequenziale e statica delle “competenze tecnologiche”, secondo la quale per imparare ad usare il computer è necessario imparare sequenze di azioni; da quest’ultimo punto di vista, l’eventualità di trovarsi di fronte ad un programma nuovo, deve essere affrontata aggiungendo nuove sequenze di azioni a quelle che sono già note. È un approccio che si sostanzia attraverso la progressiva giustapposizione di acquisizione di sequenze di azioni. Tale atteggiamento genera dipendenza (per esempio, dal manuale, dall’esperto di turno) ed è legata ad una visione non adeguata, perché non sufficientemente attenta alla penetrazione delle tecnologie nel tessuto sociale: quella della necessità di addestrare secondo syllabi.
2. Assumere una visione dialogico-interpretativa: tale spostamento di prospettiva conduce ad una visione dinamica delle “competenze tecnologiche”, ammesso che esse siano distinguibili in misura netta da quelle comunicative: nel caso di una situazione che non si è prevista e di cui non si ha esperienza precedente, occorre fermarsi per osservare ed analizzare l’interfaccia, riflettere sulle icone e sui messaggi visivi e sul loro possibile significato simbolico, formulare ipotesi in proposito e verificarle in base agli effetti delle proprie azioni. Ogni informazione deve rappresentare – dialogicamente – uno stimolo al tentativo di interpretazione del messaggio, un incentivo alla formulazione di ipotesi in un rapporto attivo che individua nelle “competenze tecnologiche” un ambito dinamico in continuo mutamento.
3. Abbandonarsi intenzionalmente al long-life learning tecnologico: le TIC ci richiedono e richiederanno costantemente di apprendere perché sono oggetto di costanti processi di modifica: dall’estensione quantitativa dei campi di conoscenza e di azione sottoposti ad ingegnerizzazione, ai miglioramenti qualitativi delle interfacce, al potenziamento delle funzionalità.
4. Privilegiare le soluzioni opensource (applicativi e software esistenti in rete, per i quali non si paga licenza e che rappresentano una risorsa informatica diffusa, la cui disponibilità garantisce libero accesso agli strumenti di programmazione) e cogliere gli aspetti comuni ai diversi sistemi operativi, prestando attenzione all’evoluzione delle ingegnerizzazioni e delle interfacce.
5. Assumere intenzionalmente, programmaticamente, la dimensione sociale della rete come “zona di sviluppo prossimale”: questo tipo di collocazione rappresenta un’opportunità notevole nella quale ciascuno ha la possibilità di evolversi e crescere costantemente, proprio in virtù della relazione di interdipendenza paritaria con gli altri soggetti.
Conoscenze e pratiche tecno-comunicative.
Diritti e doveri, circolazione dei materiali digitali.
· Conoscere i seguenti concetti e le loro implicazioni culturali, sociali, economiche, giuridiche e relazionali
- copyright
- copyleft, dal pubblico dominio alle Creative Commons licenses
- opensource e free software
- usabilità
- accessibilità.
· Possedere le nozioni di base del “cross media publishing”.
· Conoscere l’esistenza e le caratteristiche dei software portatili.
Elaborare e pubblicare.
· Comprendere e saper utilizzare consapevolmente l’architettura logica-operativa di word processors, document processors, software per il creative writing, in funzione delle proprie esigenze di produzione di testi, destinati alla carta o al supporto digitale, cogliendone ed utilizzandone intenzionalmente le implicazioni cognitive (flessibilità, prospettiva procedurale, modellizzazione, automatizzazione) e funzionali (riproducibilità, manipolabilità, riutilizzabilità), prestando attenzione all’evoluzione delle ingegnerizzazioni e delle interfacce. Cogliere la contiguità tra word processor e software per la posta elettronica.
· Comprendere e saper utilizzare consapevolmente l’architettura logica-operativa dei programmi per la produzione di diapositive elettroniche in funzione delle proprie esigenze di presentazione pubblica di contenuti, cogliendone ed utilizzandone intenzionalmente le implicazioni cognitive (flessibilità, guida alla comunicazione, modellizzazione) e funzionali (riproducibilità, manipolabilità, riutilizzabilità), prestando attenzione all’evoluzione delle ingegnerizzazioni e delle interfacce.
· Comprendere e saper utilizzare consapevolmente l’architettura logica-operativa dei fogli elettronici in funzione delle proprie esigenze di matematizzazione e rappresentazione grafica, cogliendone ed utilizzandone intenzionalmente le implicazioni cognitive (flessibilità, prospettiva procedurale, modellizzazione) e funzionali (riproducibilità, manipolabilità, riutilizzabilità), prestando attenzione all’evoluzione delle ingegnerizzazioni e delle interfacce.
· Comprendere e saper utilizzare consapevolmente l’architettura logica-operativa degli organizzatori grafici della conoscenza in funzione delle proprie esigenze di schematizzazione, cogliendone ed utilizzandone intenzionalmente le implicazioni cognitive (flessibilità, prospettiva procedurale, modellizzazione, multidimensionalità delle connessioni tra nodi e concetti) e funzionali (riproducibilità, manipolabilità, riutilizzabilità), prestando attenzione all’evoluzione delle ingegnerizzazioni e delle interfacce.
· Conoscere e saper utilizzare consapevolmente le funzioni di interrogazione e di ricerca di una database, anche residente in rete, in funzione delle proprie esigenze informative, cogliendone ed utilizzandone intenzionalmente le implicazioni cognitive (organizzazione concettuale e/o categoriale esplicita, incrociabilità di variabili, sperimentabilità di ipotesi) e funzionali (rapidità di accesso e di restituzione dei risultati, possibilità di acquisire i dati,ripetibilità, raffinabilità ), prestando attenzione all’evoluzione delle ingegnerizzazioni e delle interfacce.
· Saper attuare strategie di lettura efficaci a fronte della sintassi di richiamo e rimando tipica dell’architettura ipertestuale e del tessuto compositivo multimediale possibili sul supporto digitale
· Saper utilizzare strategie di scrittura sul supporto digitale che valorizzino le potenzialità della sintassi di richiamo e rimando tipica dell’architettura ipertestuale e della composizione multimediale.
· Comprendere e saper utilizzare le differenti valenze degli strumenti di elaborazione e di pubblicazione impiegati in funzione di
- densità concettuale supportata.
- stabilità della destinazione adottata.
- potenzialità di collaborazione sollecitate.
Sfruttare la rete.
· Saper richiamare e consultare le pagine Internet e saperne attivare le interconnessioni.
· Saper trasferire informazioni dalle pagine WEB al proprio punto di lavoro.
· Saper usare i motori di ricerca generalisti.
· Saper usare motori di ricerca dedicati a funzioni particolari.
· Saper utilizzare uno strumento di indicizzazione dei file (Spotlight di MacOSX; Percorsi indicizzati di Vista; Google Desktop Search..) .
· Saper "scaricare" materiale dalla rete.
· Saper individuare i formati con cui sono distribuite le informazioni e recuperare gli strumenti necessari alla loro fruizione (es. PDF e Acrobat Reader).
· Saper usare un "portale" di informazioni e servizi .
· Saper consultare Wikipedia e Citizendium (utili anche per comprendere il significato di alcune sigle e espressioni usate in questo contributo).
· Saper usare i sistemi di podcasting .
· Saper usare i servizi Really simple syndication (RSS).
· Saper usare un Content Management System .
· Saper usare un Wiki.
· Saper usare un blog.
· Saper utilizzare i siti di condivisione di materiali (slides, video, immagini).
· Saper utilizzare gli ambienti di comunicazione quotidiana ed informale (p.e. Skype, comprese le sue estensioni per l’interazione e la collaborazione) .
· Sapersi rapidamente orientare all’interno di una piattaforma di collaborazione ed interazione a distanza complessa, con possibile variazione dei ruoli dei partecipanti.
Governare il computer .
· Saper consultare la documentazione allegata ai software.
· Saper usare uno strumento di gestione delle risorse (organizzazione dei file, delle cartelle, trasferimento da un supporto a un altro, compresa la “masterizzazione”).
· Saper installare e disinstallare un programma.
· Saper utilizzare e configurare le caratteristiche flessibili delle unità periferiche esterne ed interne.
· Saper trasferire i contenuti digitali su supporti tradizionali.
· Saper governare le funzioni di centralina multimediale intrinseche ad un computer dell’attuale generazione.
· Saper integrare le funzioni di rete con quelle di un telefono cellulare, di uno smartphone, di un palmare, di un videoregistratore digitale, dal punto di vista dei dispositivi e dal punto di vista dei formati dei file.
[1] Il gioco di parole, ahimé, non è mio, ed è anzi frequente in rete. Io lo devo in particolare a Stefano Graziosi, che ascolto ogni tanto camminando nei boschi, il sabato pomeriggio in “Giocando” di Radiodue Rai (http://www.radio.rai.it/radio2/giocando/).