Kidspiration™
1.0 per Windows™– istruzioni essenziali
Si tratta di ambiente di lavoro per lo sviluppo di mappe concettuali[1] impostato con un’interfaccia “bambina”. È “figlio” del noto Inspiration, software “adulto”, giunto alla 6 edizione. Rimando pertanto a www.noiosito.it/mxt.pdf e a www.pavonerisorse.to.it/pstd/kids.htm per alcune considerazioni in merito all’impiego a scuola dei programmi di questo genere e qui mi limito a indicazioni di carattere operativo[2].
Come ottenere il programma
Kidspiration si scarica a partire da www.inspiration.com in versione trial, che scade dopo 30 gg.
Note tecniche d’avvio
L’installazione del programma vero e proprio sarà preceduta nella gran parte dei casi da quella di alcuni moduli necessari affinché il programma sia in grado di “parlare”, ovvero di leggere le voci di menu e i pulsanti (automaticamente, dopo breve permanenza della punta del mouse) e le idee via via che vengono disposte (su richiesta, ovvero mediante pressione del simbolo dell’orecchio umano). Si tratta ovviamente di una funzione interessante se riferita all’inglese, meno se si pensa alla nostra lingua.
All’inizio...
... il programma si presenta come in figura. È possibile accedere alle Activities[3] già pronte (alle quali, come vedremo sarà consentito di aggiungerne di nostre), oppure, lavorare su una mappa in modalità grafica, via New/Picture, o testuale, via New/Writing. Open ovviamente ci consente di accedere a un nostro lavoro precedentemente salvato.
Scegliamo di lavorare su di una mappa grafica; l’ambiente di lavoro sarà quello rappresentato in figura:
Sono facilmente identificabili quattro zone:
1. la zona di sviluppo della mappa vera e propria, al centro, su grande sfondo bianco, con l’idea di partenza (First idea[4]) già collocata;
2. la zona delle funzioni generali di trattamento della mappa, in alto;
3. la tavolozza con le forme assegnabili ai concetti con un semplice click del mouse, a sinistra;
4. la zona di intervento sulle altre proprietà dei concetti e delle relazioni, in basso.
Il
nodo iniziale ha già tre proprietà fondamentali assegnate:
a. un nome, che possiamo cambiare scrivendo ciò che più ci aggrada; quando lo avremo terminato dovremo fare click all’esterno del nodo;
b. una posizione: è al centro; possiamo però trascinarla dovunque;
c. una forma[5], su cui possiamo intervenire con il mouse e la tavolozza delle forme.
C’è in realtà una quarta
proprietà, il colore. Essa è modificabile mediante
l’opzione “Fill Color” della parte bassa dell’am-biente di lavoro (cfr.
figura) per le forme astratte, non per le altre. Va quindi considerata in modo
diverso dalle precedenti. Lo stesso vale per la possibilità di modificare il
colore dei bordi (Line Color), sempre evidenziata in
figura:
Volendo
ulteriormente approfondire anche il testo che
costituisce il nome ha sue proprietà (Tipo di carattere, Stile, Dimensioni,
Colore) – cfr. figura
Abbiamo assegnato al nostro
nodo il nome di “Idea iniziale”
e abbiamo fatto click all’esterno, come ci segnala la comparsa di una croce in tale
punto dello sfondo. Si osservi anche che il nodo ha cambiato aspetto. Tutta
l’interfaccia si fonda su segnali visivi forti, che danno all’utente
l’informazione su dove sia, su quale oggetto stia operando.
Lavorare sui nodi
Per... |
Cosa fare... |
Aggiungere un nodo |
1. raggiungere una posizione; scrivere il nome del nodo; il nodo assume la forma ellittica di default; oppure 2. raggiungere una posizione; selezionare[6] una forma; scrivere il nome del nodo; 3. raggiungere
una posizione; selezionare nella zona alta il simbolo |
Cambiare forma al nodo |
Selezionare il nodo; selezionare una forma della tavolozza |
Cambiare nome al nodo |
Selezionare il nodo; selezionare il nome; operare come su un normale testo elettronico |
Modificare le dimensioni di un nodo |
|
Spostare un nodo |
Selezionare il nodo; spostarne l’ingombro trascinandolo con il mouse; rilasciare. |
Cancellare un nodo |
Selezionare il nodo; poi utilizzare CANC da tastiera o il simbolo della gomma della zona alta. |
Lavorare sulle relazioni
Per tracciare una relazione tra due nodi si opera così:
1. si
seleziona il nodo di partenza;
2. si seleziona il simbolo della catenella in alto;
3. si seleziona il secondo nodo.
4. si scrive il nome della relazione[7]
5. si seleziona uno spazio neutro dello sfondo o un altro oggetto su cui lavorare
Si ottiene quanto rappresentato in figura in modo astratto. Si osservi che la relazione ha a sua volta alcune proprietà fondamentali;
a. esiste;
b. è orientata;
c. è definita da un nome.
La relazione condivide con il nodo numerosi aspetti operativi:
Per... |
Cosa fare... |
|
Cancellare una relazione |
Selezionare la relazione; poi utilizzare CANC da tastiera o il simbolo della gomma della zona alta. |
|
Modificare l’orientamento della relazione |
Agire sul simbolo |
|
Rovesciare l’orientamento della relazione |
Cancellare la relazione esistente e tracciarne una nuova orientata come serve |
|
Modificare il tipo di linea della relazione |
Agire sul simbolo |
|
Modificare le caratteristiche del testo del nome della relazione |
||
Modificare il colore della relazione |
Usare Line Color (quando sia selezionata la relazione l’opzione Fill Color scompare) |
|
Altri aspetti importanti
1. Agendo su tre simboli ,
posti in alto a destra, sarà possibile, rispettivamente, scorrere all’indietro,
visualizzare, scorrere in avanti le numerose collezioni di immagini in
dotazione al programma.
2. A un nodo può essere associata come forma una qualsiasi immagine esterna: si copia l’immagine lì dove sia disponibile; si realizza il nodo con una forma qualsiasi; si seleziona il nodo stesso; si incolla (Edit/Paste o varie scorciatoie da tastiera).
3. Con
è possibile annullare gli effetti dell’ultima
azione.
4. permette di accedere a un set di possibili raggruppatori; potremo cioè scegliere un simbolo con cui
tracceremo un’area di appartenenza di due o più nodi.
Da quel momento essi costituiranno un “gruppo”, che sarà, volendo, caratterizzabile con una particolare etichetta e che diverrà un blocco unitario, come rappresentato in figura.
5. ci permette di scrivere a destra, centrato o
a sinistra il nome dell’autore della mappa ai fini della stampa.
6. il Menu Sound ci consente in modo molto semplice e evidente
di registrare suoni da associare ai nostri nodi.
La modalità Writing
All’avvio del programma,
attraverso File/New, oppure in qualsiasi momento su un lavoro impostato in
modalità grafica mediante selezione del simbolo ,
posto in alto a sinistra, nella parte delle funzioni generali, passare alla
modalità Writing, illustrata in figura.
Qui le idee sono trattate come singoli item, che possono essere disposti in semplice sequenza, come nella figura precedente o secondo la modalità gerarchica tipica degli outliner; come illustrato nella figura a fianco: seconda idea e terza idea costituiscono uno sviluppo subordinato di Idea iniziale e ciò è rappresentato dal loro essere “più a destra”.
L’utente agisce su questa
struttura mediante i pulsanti , che
gli consentono rispettivamente di alzare di livello (Move Left) e di
subordinare (Move Right) gli item.
Il pulsante ci riporta alla modalità grafica, mentre gli
altri (condivisi con quest’ultima) conservano la stessa funzione.
Ritornando
alla modalità grafica osserveremo che il programma ha utilizzato la forma di
default e ha disposto le idee in un modo predefinito; se esse poi sono state
trattate in modo gerarchico vedremo che sono state tracciate in automatico
relazioni orientate, prive di nome, a cui è possibile attribuire il significato
generale di “si sviluppa, si articola in”. In entrambi i casi, ovviamente, sarà
possibile operare su ogni oggetto (nodo e relazione) in tutti i modi previsti
dall’ambiente di lavoro. Quel che è importante sottolineare è che ciò che si fa
lavorando in una certa modalità ha effetti anche nella rappresentazione adottata
nell’altra. Se io traccio, in modalità grafica, le relazioni a idee che sono
state trattate precedentemente nell’altra modalità come sequenza (agisco per esempio
affinché le idee illustrate dalla prima delle due figure adiacenti a questo testo
assumano la configurazione che hanno nella seconda) e successivamente ritorno a
“Writing”, scoprirò che le idee sono state disposte in modo coerente, come visto in precedenza.
Il menu Teacher. Le Activities
Il
programma obbedisce al modello secondo cui è compito dell’adulto tutelare il
bambino. Per questa ragione all’inizio le funzioni del menu Teacher sono
disabilitate ed è necessario abilitarle (Teacher/Enable Teacher Menu): tra di esse ci sono infatti da una parte opzioni
per la manutenzione e la configurazione (per esempio Edit Symbol Libraries),
dall’altra la possibilità di connettere indirizzi di Internet (URL Hyperlink[8])
ai nomi dei concetti o delle relazioni, dall’altra ancora la possibilità di
salvare mappe particolarmente riuscite come matrici per attività da svolgersi
da più di un allievo. Se si seleziona questa opzione si avvia un semplice
mago(“wizard”), che ci guida passo passo in questa forma particolare di salvataggio
del nostro lavoro. Ci saranno richieste alcune indicazioni di carattere grafico
(per le quali si possono lasciare le impostazioni di default), se vogliamo che
sia messa in evidenza l’idea di partenza o se preferiamo che all’utente
dell’attività lo schermo sia presentato così come è al momento
dell’archiviazione dell’attività, e soprattutto:
a. in quale gruppo di attività intendiamo archiviare il nostro lavoro;
b. un nome e un abstract da assegnargli e che saranno presentati all’utente al momento dell’apertura della sezione di attività prescelta.
Le possibilità di esportazione
In modalità grafica ogni lavoro può essere esportato (File/Export) come immagine (bmp, gif, jpeg) e come pagina HTML; questa possibilità c’è anche nella modalità “writing” insieme al formato testo e all’RTF. Kidspiration, insomma, è in grado produrre pagine WEB, di comunicare con i principali programmi di videoscrittura e di manipolazione dell’immagine.
Marco Guastavigna - Pino Torinese, 9 maggio
2001
[1] In queste note parleremo di nodi (concetti) e relazioni, ovvero degli elementi costitutivi di una mappa sul piano visivo e cognitivo, e delle loro proprietà.
[2] Viene documentato solo ciò che è specifico del programma, ovvero come produrre nodi e relazioni e come intervenire sulle loro proprietà. Non si parla delle operazioni comuni a tutti gli ambienti di lavoro – per esempio del salvataggio di un file o della sua stampa.
[3] Le Activities sono dei normali file, che vengono però salvati e aperti secondo procedure e collocazioni sul disco particolari, che rendono possibile utilizzarli come “matrici” per esercitazioni via via diverse, da gestire secondo le operazioni di apertura e salvataggio ordinarie.
[4] È interessante osservare che il programma “adulto” propone invece “main idea” (idea principale), significativa sfumatura cognitiva.
[5] Una sorta di ellissi, impropriamente ovale. Questa forma è dovuta all’impostazione iniziale della teoria delle mappe concettuali – cfr. J.D. Novak –, D. B.Gowin, “Imparando a imparare, SEI, Torino, 1989 e 2001”.
[6] In tutti i casi la “selezione” si effettua con un click del mouse su quanto interessa.
[7] Se non si intende dare nome alla relazione si salti il passaggio 4.
[8] In figura la voce non è disponibile perché all’atto dell’attivazione del menu non era evidenziato alcun testo né nei nodi né nelle relazioni. Perché sia disponibile è infatti necessario che sia selezionato un testo scritto nella mappa.