Parlando di Internet e sentendo citare la (ormai del tutto abusata) metafora della navigazione, alla maggioranza di quelli che ne hanno esperienza viene certo in mente l'interfaccia del loro "browser"[1].
Si sta però sempre più diffondendo un'altra metodologia di organizzazione, di rappresentazione e di fruizione delle risorse di rete, fortemente correlata alla teoria delle mappe concettuali[2] e agli ambienti elettronici per la loro realizzazione[3].
È la stessa Internet a metterci a disposizione diverse modalità per impiegare "mappe per navigare", ciascuna molto promettente da un punto di vista cognitivo: si va da semplici strumenti di potenziamento dei browser, a specifici ambienti “virtuali”, fino a ampi e ricchi programmi.
Andando in http://www.webmap.com/, per esempio, potremo scaricare un plug-in che ci permetterà, sempre impiegando Internet Explorer, Netscape, Opera e così via, di visualizzare una quantità molto ampia di risorse di rete secondo una rappresentazione topologica il cui principio di aggregazione sono categorie concettuali.
Se andremo a visitare il sito http://www.museoscienza.org/museovr/cybergeography/ saremo nella traduzione italiana di un atlante della rete originariamente sviluppato in http://www.cybergeography.org, che si propone di fornire ai naviganti "mappe e rappresentazioni grafiche delle geografie dei nuovi territori elettronici di Internet, del World-Wide Web e di altri Cyberspazi emergenti": una sua sezione in particolare prende il nome di "Mappe concettuali del Cyberspazio".
Spostandoci in http://www.webbrain.com/ troveremo poi un vero e proprio motore di ricerca fondato sulle mappe concettuali.
In tutti i casi finora citati l'utente può esclusivamente fruire di strutture realizzate da altri. Non va però sottovalutata la facoltà che tutti questi strumenti danno di visualizzare sia l’informazione raggiunta al momento sia il contesto/percorso in cui essa si situa, perché essa costituisce certamente un arricchimento culturale e didattico: questa modalità di navigazione fa cogliere e valutare l’importanza e la pertinenza non solo delle relazioni tra singole unità, ma anche e soprattutto dei rapporti tra raggruppamenti e insiemi più vasti.
I software per la produzione di mappe concettuali sono sempre più numerosi[4]; non solo: ormai pressoché tutti permettono di associare in modo molto semplice a un concetto o a un nodo l'indirizzo di una pagina web. Ogni utente, quindi, sarà abilitato a produrre mappe per la contestualizzazione, la classificazione, la rappresentazione personale di aggregati informativi e delle loro relazioni. Ogni mappa così prodotta inoltre potrà utilizzare i collegamenti dinamici interni ai sistemi operativi attuali, e quindi attivare i browser per richiamare le risorse di rete “mappate”. Poiché tutti i programmi hanno una funzione di esportazione dei propri prodotti in formato HTML, tutti potranno generare pagine-mappa a loro volta collocabili sulla rete.
Tra questi software segnaliamo Personal Brain (http://www.thebrain.com), perché propone un modello di mappa peculiarmente flessibile, dinamico, a punto di vista variabile. Un esempio di questo particolare strumento di rappresentazione e di navigazione, più efficace di una descrizione verbale, è raggiungibile in http://www.pavonerisorse.to.it/pstd/brain3/default.htm.
In questi ambienti di lavoro è evidente che l’utente ha un ruolo attivo; è quindi altrettanto evidente come siano interessanti da un punto di vista intellettuale, prima ancora che pedagogico.
Se, infine ci rechiamo in http://cmap.coginst.cwf.edu/index.html troviamo (e possiamo scaricare) C-Map Tools, un programma - gratuito e riservato agli usi educativi e senza fini di lucro - che addirittura ci mette nelle condizioni, volendo, di sostituire il nostro browser con una navigazione diretta attraverso mappe concettuali gestita da C-Map Tools stesso. Si tratta di un software multipiattaforma (Windows, Linux, Solaris. Macintosh), prodotto dall'università della West Florida, con il quale possiamo percorrere, produrre e anche collocare mappe su una serie di server particolari e “pubblici”, già ora ricchi di contenuti e visualizzabili anche in modo tradizionale, ovvero direttamente via "rovistatore", in http://public-cmaps.coginst.uwf.edu/cmaps/. Spero che molti colleghi insieme ai loro allievi vorranno provare a pubblicare il risultato del proprio lavoro in una comunità che fa esplicito riferimento alla teoria delle mappe concettuali[5], che permette di interagire con altri, di collocare mappe dalle quali partire e far partire per visitare e sfruttare Internet in modo esplicitamente progettato e ordinato.
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Siti dai quali è possibile scaricare software free, shareware o trial per la produzione di mappe concettuali o contenenti documentazione utile
Inspiration e Kidspiration, per bambini |
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Mind Manager |
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Mind Mapper e Mind Mapper jr., per bambini |
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Promenade
e Textis Plus |
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Axon
Idea Processor |
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Visimap |
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Thinkmap |
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Esempi
di impiego delle mappe concettuali come strumento di
rappresentazione e di invito alla navigazione per categorie |
http://www.to2000.it/irrsae/ - URL disabilitato |
Documentazione in italiano su alcuni programmi per
la realizzazione di mappe concettuali. |
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"Metamappa" di riflessione e esemplificazione
sugli aspetti teorici e sull'impiego pratico delle mappe concettuali |
http://public-cmaps.coginst.uwf.edu/cmaps/Mappe-concettuali-nella-didattica/Metamappa2.html |
[1] Programma "rovistatore", secondo l'irriverente ma assolutamente efficace definizione datane in M. Maiocchi "Ipertesti" - FrancoAngeli, Milano, 2000.
[2] Per i fondamenti teorici si veda J.D.Novak, D.B. Gowin "Imparando ad imparare", SEI , Torino 1989 e 1999; una buona sintesi del testo accompagnata da alcune note critiche è leggibile su Internet all'indirizzo http://lgxserver.uniba.it/lei/scuola/insfil/ins2_1.htm.
[3] Per una descrizione di alcuni programmi per la realizzazione di mappe concettuali accompagnata da un riflessione sulle loro valenze cognitive soprattutto in relazione alla scrittura, si veda M. Guastavigna "Mappe per i testi", Italiano&Oltre, 1, 2000.
[4] In calce all'articolo c'è una tabella che indica come reperirne alcuni in rete.
[5] La relazione con J.D.Novak è del resto esplicita, come testimonia un suo articolo leggibile in http://cmap.coginst.uwf.edu/info/