Nuovi ambienti per la didattica della scrittura

- di Marco Guastavigna e Luciano Rosso -

[Pubblicato in Scuola Viva n. 4/1992]

 

I pregi della videoscrittura sono stati oggetto ormai di numerosi studi (1) che convergono sull'enunciazione di una serie di caratteristiche molto interessanti in una prospettiva didattica.

1) Scrivere con un "word processor" pare renda più facile la stesura e meno demotivante la correzione di un testo.

2) La revisione diventa componente ricorrente e centrale del processo di scrittura.

3) La videoscrittura favorisce una concezione della scrittura come attività di tipo procedurale, scomponibile in fasi operative e come tale meglio insegnabile ed imparabile.

4) Usare la videoscrittura può guidare gli allievi alla consapevolezza ed al controllo di alcuni processi di organizzazione del testo e alla acquisizione di nuove strategie di elaborazione.

La "scaletta elettronica"

I migliori programmi dispongono ormai della funzione di outlining" (gestione dinamica della "scaletta"), che consente di affrontare secondo una prospettiva nuova e potente anche il problema dei rapporti intratestuali. Un buon outliner permette di preparare una scaletta sotto forma di elenco di brevi enunciati; questo elenco può successivamente essere modificato con cancellazioni, inserimenti, spostamenti; ma soprattutto può essere strutturato in modo gerarchico, subordinando alcuni enunciati ad altri e generando così un "albero" anche di notevole complessità. Agli enunciati si possono associare, in qualsiasi momento, paragrafi o brani di diversa dimensione. La ristrutturazione della scaletta, possibile anch'essa in ogni momento, comporterà allora anche la ristrutturazione del testo sottostante. La scaletta può essere nascosta, lasciando sullo schermo il solo testo, e fatta riapparire quando si vuole, passando così dall'analisi dei singoli passi in corso di stesura alla visione della struttura complessiva, anch'essa passibile di costante riformulazione.

La plasticità della scaletta dinamica consente quindi di coniugare progettazione e revisione (2), contribuendo ulteriormente a stabilire con il testo un rapporto decentrato" in cui il testo medesimo è visto come qualcosa su cui compiere azioni di "montaggio" e di "smontaggio".

Con un po' dl azzardo, si potrebbe parlare di rappresentazione topologica delle relazioni testuali: attraverso la gestione del collegamento tra le unità informative, l'outliner fornisce all'utente delle strutture che gli rappresentano visivamente ed interattivamente la "mappa" delle idee che sta elaborando in forma verbale.

In sintesi, la videoscrittura ci mostra il processo di scrittura come costituito da una classe di operazioni definite e descrivibili, all'interno delle quali cioè è possibile compiere una numero finito di scelte, da applicare su oggetti di complessità crescente. Lo scrittore esperto ha di fronte un ambiente di lavoro strutturato, nel quale troverà rapidamente la sequenza più veloce per la soluzione del suo problema; quello poco esperto o in fase di apprendimento vi potrà trovare una valida guida. In questo senso è possibile arrivare alla conclusione che la videoscrittura ben si presta ad essere usata a scuola a scopo esplorativo ed "euristico", per ciò che riguarda problemi, scelte, decisioni, strategie di progettazione, stesura e revisione, e loro conseguenze.

 

Il WP come strumento di studio

Una risorsa finora piuttosto trascurata è quella costituita dalle possibilità di archiviazione dei word processor. Lo studente potrebbe accedere, attraverso la memoria di massa, a esercitazioni, testi semilavorati, progetti, spunti commentati, ecc. Alcuni programmi, poi, consentono di disporre sul video più finestre, ciascuna delle quali può contenere un testo diverso oppure una scaletta. Si possono quindi progettare delle esercitazioni guidate, distinguendo, visivamente e concettualmente, tra testo in corso di elaborazione e testo delle istruzioni di lavoro. "Memorizzare" può più in generale essere assunto come componente essenziale del processo di scrittura un accumulo di risorse a cui accedere consapevolmente quando si presenti un contesto di scrittura uguale o simile a uno precedente. Ma non è tutto qui. Le difficoltà che più comunemente si riscontrano tra gli studenti, quando devono scrivere, non riguardano soltanto la progettazione o la revisione, ma anche quella fase ancor più preliminare che potremmo chiamare di "ideazione". Sull'argomento da esporre si hanno poche conoscenze e magari confuse: non si sa, letteralmente, cosa scrivere". Se agli studenti fosse fornito, su dischetto, materiale informativo strutturato, essi potrebbero richiamarlo sullo schermo, esaminano, selezionano, riutilizzarlo all'interno del loro progetto compositivo. Oppure il materiale potrebbe essere solo semistrutturato, in modo tale che fosse compito loro quello di organizzano concettualmente. Per una simile attività potrebbero bastare le usuali funzioni di un buon word processor. Si profila così l'ipotesi didattica di uso del wordprocessor come ambiente di lettura strutturata, di manipolazione di testi finalizzata alla comprensione. Non si tratta di un'ipotesi peregrina. L. Tornatore, ad esempio, ha messo in rilievo le opportunità che i programmi di videoscrittura possono offrire a uno studente per sviluppare e consolidare le cosiddette "abilità di studio" (3). L'ipotesi può prevedere un uso integrato del testo su carta e del testo su video. Né è necessario un eccesso di lavoro per il passaggio del testo dall'uno all'altro supporto. Sono ormai disponibili ottimi "scanner", supportati da altrettanto efficaci software di riconoscimento dei caratteri, in grado di operare tale trasferimento. Naturalmente questa ipotesi diventa più attraente se, invece di un comune WP, si dispone di un ambiente di gestione ipertestuale (4).

 Hyper...

Trascureremo, per non ripetere quanto si può leggere in altri interventi su questa rivista, di sviluppare considerazioni genera-li sul tema dell'utilizzo didattico degli ipertesti. Illustreremo invece i risultati di un lavoro di riflessione e progettazione del Gruppo "Informatica e didattica" del CIDI di Torino, composto da insegnanti di italiano di scuola media inferiore e di biennio della superiore, di cui anche noi facciamo parte. Il Gruppo lavora da anni sulla videoscrittura ed è giunto alla conclusione che proprio gli ipertesti siano l'ambiente più adatto per superare le limitazioni che i word processor, anche quelli accessoriati e dotati di outliner, presentano nella raccolta e organizzazione di materiale conoscitivo finalizzato alla ideazione di un testo. La tecnologia ipertestuale è infatti, in sostanza, un'officina di "campi" (e quindi di "aree testuali" da colmare di unità informative e da legare tra loro secondo relazioni definibili dall'utente) e di "bottoni" (aree dl attivazione di azioni e di relazioni); il tutto corredato delle operazioni di word processing fondamentali. Sulla base di queste considerazioni il gruppo si è proposto di realizzare uno strumento di rappresentazione e di apprendimento delle tecniche di scrittura che unisse agli "spazi logici" della stesura e revisione (il word processor) e della progettazione (l'outllner) un "terzo spazio", quello della ideazione, inteso come repertorio strutturato dì informazioni, spunti, esempi, schemi, domande guida, ecc.

Si tratta di 4 ambienti di lavoro comunicanti tra di loro attraverso specifici bottoni:

- un ambiente di STESURA, dove utilizzare le funzioni essenziali di manipolazione del testo (selezione, cancellazione, copia e spostamento di parti e blocchi di testo);

- un repertorio di SCALETTE articolato in una serie di "pagine", ciascuna delle quali può contenere una diversa scaletta. Un bottone particolare è addetto al trasporto in modo automatico nell'ambiente di stesura o di un'intera scaletta o di porzioni di essa preventivamente selezionate;

- un repertorio di MATERIALI per l'ideazione, anch'essi selezionabili e trasportabili in modo automatizzato nell'ambiente di Stesura (cfr. schema 2 a pag. seguente);

- un ARCHIVIO dei testi prodotti, che possono essere ovviamente riutilizzati con le modalità usuali della videoscrittura.

Il modello generale, che abbiamo chiamato "Hyper.. ", obbedisce a queste ipotesi didattiche:

- lo studente-scrittore può dapprima utilizzare le scalette e i materiali proposti dall'ambiente così come sono, operando dei "collage", per poi rendersi via via più autonomo: la piena padronanza sia della progettazione sia della redazione sono infatti l'obiettivo finale del percorso formativo;

- l'insegnante può usare il programma sia per stimolare la produzione dei testi compiuti, arricchendolo quindi di scalette e di materiali da proporre agli studenti, sia per esercitazioni propedeutiche, guidando gli studenti stessi alla costruzione, raccolta e classificazione di scalette e/o di repertori di materiali ideativi e conoscitivi;

- in ogni situazione lo studente può comunque accedere immediatamente all'ambiente di lavoro e di informazione che in quel momento gli serve.

 

 

NOTE

  1. Cfr. ad esempio Pozzoli, Scrivere con il computer", Milano, Bompiani (1986); Didoni R.- Prosperi R., "La penna bit. Didattica della scrittura elettronica", in Sala M.- Didoni R. (a cura di), Meccanico o intelligente. Risorse informatiche e problemi dell'educare, Firenze, La Nuova Italia (1988); Degl'Innocenti R. - Ferraris M., "Il computer nell'ora di italiano", Bologna, Zanichelli (1988); Calvani A., "Didattica della scrittura con il word processor: aspetti teorici e applicativi", in Calvani A. (a cura di), "Scuola, computer, linguaggio", Torino, Loescher (1989); Maragliano R. - Vitali L., "Videoscrivere in classe", Roma, Editori Riuniti (1989); Paoletti G., "Revisionare un testo con o senza WP", in "Italiano&oltre", 2, 1991
  2. Contrapponiamo volutamente il concetto di scaletta dinamica, resa possibile dalla videoscrittura, al concetto di scaletta statica, qual è quella realizzabile con le tecnologie di scrittura tradizionale. Ci pare infatti che sia importante sottolineare non solo il diverso funzionamento dell'outlining, ma anche il suo diverso ruolo all'interno della strategia di scrittura; esso infatti rende dinamico anche il momento della progettazione del testo, evitando di farne una fase di lavoro rigidamente prefissata, il che sarebbe didatticamente errato.
  3. Cfr. Tornatore L., "Le tecnologie per l'acquisizione delle abilità di studio", "Golem", 1/2, 1991
  4. Tali ambienti si sono diffusi prima su personal computer Macintosh della Apple (HyperCard, SuperCard, Plus). Ora sono disponibili anche per IBM compatibili, sia in ambiente DOS (HyperPad), sia per Windows (Toolbook, Plus).

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