Il navigatore-lettore. E i suoi diritti – di Marco Guastavigna

Pubblicato in Insegnare, 6. 2003

È illusorio pensare che il valore formativo di Internet consista nell'apprendimento delle manovre per “navigare”. Basta pensare al fatto che è in crescita esponenziale il numero degli studenti che arrivano a scuola del tutto autonomi su tali manovre. Le interfacce di navigazione inoltre diventano via via più semplici, mentre allo stesso modo viene progressivamente facilitato l’uso dei motori di ricerca. Importanti studi ragionano sull’effettiva usabilità dei siti WEB, invitando a ·non dimenticare che ciò che interessa davvero al navigatore è il contenuto informativo, e quindi a non sottovalutare il problema della velocità di caricamento, a non eccedere nell'uso di animazioni e di effetti speciali in genere, a non tenere presenti le caratteristiche dei diversi browser e sistemi operativi[1]. Insomma, la rete si configura sempre più come un territorio culturale immenso, a distanza ma nello stesso tempo disponibile sulla “porta di scuola”, un insieme di risorse su cui compiere ricerche. E il valore di tali ricerche, dal punto di vista sia dell’insegnante sia dell’allievo, si misura sulla base della quantità e della qualità del materiale trovato e su come esso viene organizzato, sul “senso”, insomma, non certo sulle operazioni necessarie al suo reperimento! Consideriamo poi che chi “naviga” fa i conti con una struttura comunicativa costantemente iper-testuale, dove la reticolarità informativa è non solo matrice esplicitata, ma anche strumento costante e pertanto fondante e condizionante la “lettura”. Insomma, le "competenze di connessione" tra i nodi della rete diventano essenziali per poter fino in fondo elaborare sul piano cognitivo le potenzialità di ogni insieme informativo iper-testuale, e quindi a maggior ragione di Internet: la possibilità di moltiplicare i percorsi di lettura e le prospettive in modo ben più ampio e ricco di quanto offerto dalle tecnologie tradizionali, i libri.  Ogni “navigatore-lettore” si cimenta con una situazione comunicativa davvero complessa: deve usare consapevolmente una strategia di comprensione, di definizione e di verifica della rotta costruita, stabilmente basata sulle proprie capacità associative  e deduttive. Insomma, la “navigazione-lettura” asseconda le esigenze di trasversalità, fluidità e mobilità tipiche dell'attuale modo di impostare la costruzione delle conoscenze,  ma, per essere davvero efficace, prevede da parte del “navigatore-lettore” procedure di analisi, valutazione, convalida, non solo delle unità informative via via conseguite, ma anche delle strutture "paratestuali"  progressivamente generate. Il “lettore iper-testuale” - il lettore di Internet – apprezza così l’euristica della scoperta,  ma ha per altro costantemente a suo carico la ricostruzione dell'insieme, cioè dei sensi e dei significati delle connessioni innescate. Insomma, deve diventare un lettore quanto mai consapevole[2]. Costruire situazioni adatte a innescare e sostenere l’acquisizione di queste competenze è insomma il vero compito strategico della scuola di fronte alla rete.

Concludo con un piccolo omaggio a Daniel Pennac, proponendo, a poco più di un decennio dalla pubblicazione dei diritti del lettore su carta[3], un elenco dei diritti imprescindibili del “lettore-navigatore” digitale: 

1.      Il diritto di controllare totalmente ogni accesso a ogni pagina di ogni sito

2.      Il diritto di saltare le pagine di benvenuto di ogni sito

3.      Il diritto di non finire pagine che ritiene troppo lunghe

4.      Il diritto di ritrovare attivi gli indirizzi che giudica interessanti


5.      Il diritto di arrivare a un’informazione senza dover passare ogni volta dalla Home Page  di un sito

6.      Il diritto di sapere sempre dove è, da dove è arrivato e dove può andare

7.      Il diritto di leggere con qualsiasi infrastruttura di connessione

8.      Il diritto di non caricare obbligatoriamente le immagini  per dare senso e significato a una pagina

9.      Il diritto di disporre di pagine leggibili in modo pienamente significativo anche dai dispositivi di sintesi vocale o da “browser parlanti”

10.  Il diritto alla privacy dei propri orientamenti di lettura

 

In rete  per approfondire

Un motore di ricerca particolare

http://www.vivisimo.com

Usabilità dei siti WEB

http://www.useit.com

Testo e ipertesto

http://www.pavonerisorse.to.it/pstd/formazione/semmeno/semmeno.htm

Daniel Pennac

http://www.unikassel.de/fb8/privat/kerdelhue/internautes/pennac/pennac.html

http://www.geocities.com/Paris/Rue/6970/pennac.html

 

 



[1] Nielsen J, “Web usability”, Apogeo, Milano, 2001 e dello stesso autore, “Home page usability”, Apogeo, Milano, 2002.

[2] Per approfondire il tema della “iperlettura” puoi vedere Guastavigna M., "Mappe per la rete", Italiano&Oltre, 1/2002.

[3] Pennac D., “Comme un roman”, Gallimard, Parigi, 1992. In italiano : “Come un romanzo”, Feltrinelli, Milano, 1993.