Il progetto “rete unitaria
delle scuole Piemontesi” – di G. Bianchi[1],
D. De Jaco[2],
M. Guastavigna[3],
E. Panto[4],
B. Petrella[5],
P. Scrivanti[6]
pubblicato in pre-print degli Atti del convegno “Le reti di scuole:
cultura, tecnologia e sviluppo del territorio”; Potenza, 18.12.2002 – a cura
del MIUR e dell’Irre
Basilicata.
1.2 Il piano di azione della
fondazione Cassa di Risparmio di Torino
1.3 L’informazione ai Dirigenti
scolastici
1.4 L’Accordo di programmazione
negoziata
2.2 I Bandi per il cofinanziamento di
progetti
2.3 I progetti in atto: effetti moltiplicatori………………………………………………………..12
2.4 I Centri di Sperimentazione, Animazione
e Servizio4
2.5. Il corso di formazione regionale7
3. Punti forti e aspetti critici dell’esperienza8
Sul piano concettuale ed istituzionale, la rete unitaria delle scuole piemontesi nasce quale azione di supporto alla realizzazione dell’autonomia scolastica. Nel corso del 2000 si sviluppa la definizione di un protocollo di intesa tra Ministero Pubblica Istruzione, Provveditorati agli Studi, Enti Locali, Università di Torino, Politecnico di Torino ed IRRSAE Piemonte, che si propone appunto “l’avvio ed il sostegno della sperimentazione di una rete regionale unitaria delle scuole piemontesi”, in considerazione del fatto che “nel territorio piemontese esistono favorevoli condizioni che, adeguatamente governate e sostenute possono prefigurare un ampio e sistematico sviluppo dell’informazione e della comunicazione in rete, a scopo sia didattico che amministrativo”.
Il documento viene firmato a luglio. Con tale iniziativa il ministero, i provveditorati e gli enti locali si propongono sinergicamente come promotori e garanti delle fasi di progettazione e di realizzazione di una nuova struttura di comunicazione destinata a valorizzare il nuovo ruolo assunto dalle singole scuole, Tutti i soggetti istituzionali firmatari del protocollo sono infatti convinti che principali protagonisti dell’autonomia delle istituzioni scolastiche debbano essere le scuole stesse, ma ritengono che vi sia un’esigenza condivisa di potenziamento del sistema di comunicazione e che ciò possa concorrere a meglio realizzare i processi di autonomia, soprattutto per quanto concerne l’ampliamento delle modalità di lavoro cooperativo, la raccolta di documentazione e la diffusione di esperienze, la sperimentazione di forme di didattica in rete. Si pensa anche che, proprio al fine di responsabilizzare progressivamente tutti i protagonisti della scuola dell’autonomia, vi sia necessità di un maggiore coordinamento dei significativi investimenti già realizzati dal Ministero della Pubblica Istruzione, dagli Enti Locali e da altri soggetti competenti.
Obiettivo principale del protocollo è attuare
“un progetto unitario di rete che colleghi tutte le istituzioni
scolastiche piemontesi, i loro plessi, succursali e sedi staccate così da
consentire a tutti gli allievi di fruire delle opportunità offerte alla
didattica dalle nuove tecnologie, a tutto il personale di formarsi e a tutti
gli uffici interessati di scambiare i flussi informativi necessari per la
gestione amministrativa in tempo reale, fermo restando gli impegni già assunti
tramite le rispettive strutture”, con avvio nell’anno scolastico 2000-2001 e
conclusione in quello 2002-2003.
Ciascuna dei soggetti firmatari si impegna “ad operare, nell’ambito delle proprie finalità istituzionali, in modo coerente rispetto ai contenuti del progetto e a favorire una destinazione di risorse che risulti funzionale alla realizzazione del progetto stesso. In particolare il Ministero della Pubblica Istruzione, in attesa della istituzione della Direzione Regionale si impegna :
- ad istituire un coordinamento regionale e a nominare un referente così da garantire, al livello regionale, la gestione organica degli investimenti da destinare all’innovazione tecnologica e alla connessa formazione;
- ad attribuire il coordinamento di cui sopra al Provveditore agli Studi di Torino anche per quanto concerne gli aspetti amministrativi, economici e finanziari dell’operazione, fermo restando l’impegno dello stesso al raccordo con le altre strutture centrali e periferiche del MPI;
- a garantire la replica, per rete telematica, agli enti locali, delle informazioni amministrative necessarie a livello comunale, provinciale, regionale.
Le scuole che progressivamente aderiranno al progetto saranno invitate a contribuirvi, sul piano delle proposte didattiche e sul piano economico, anche con le risorse che intendono destinare alla innovazione tecnologica”
Per il governo del progetto viene istituito un apposito Comitato costituito dai firmatari dell’accordo o da loro delegati.
Il comitato affronterà anche la gestione tecnologica e operativa del progetto, negoziandola via via con un’apposita struttura unitaria, che dovrà essere realizzata dal CSI Piemonte (Ente pubblico di natura consortile, costituito dalla Pubblica Amministrazione Piemontese per il coordinamento delle attività informatiche e telematiche), coadiuvato dal CSP (Centro di Eccellenza per la Ricerca, Sviluppo e Sperimentazione di Tecnologie Avanzate Informatiche e Telematiche): “Tale struttura avrà il compito di assicurare, a partire dall'acquisizione conoscitiva dell'attuale stato dell'arte, il migliore utilizzo delle risorse disponibili anche in relazione al PSTD, di procedere alle negoziazioni con i diversi Soggetti per quanto concerne l’acquisizione delle necessarie infrastrutture, di coordinare, in rapporto ai firmatari del protocollo, tutte le attività aventi natura tecnologica, così da ottimizzare l'utilizzo della Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione Piemontese[7] e rendere disponibili i necessari servizi telematici.”.
Riferimenti Internet
per l’approfondimento
MIUR - Direzione Generale Regionale per il Piemonte |
|
Il testo del protocollo di intesa |
http://www.scuole.piemonte.it/dwd/protocollo.pdf |
CSI Piemonte |
|
CSP |
Nel
contesto delineato nel paragrafo precedente nasce il Piano
d’azione per la diffusione e lo sviluppo dell'uso delle tecnologie ICT nelle
scuole del Piemonte e Valle d'Aosta
della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino.
Si tratta di una prima iniziativa volta alla diffusione ed allo sviluppo dell'uso delle tecnologie ICT nelle scuole del Piemonte e Valle d'Aosta, destinando a tal scopo 42 miliardi di lire (21.691.189 euro) per il triennio scolastico luglio 2000 - giugno 2003. Il collegamento all’iniziativa istituzionale è diretto: il Piano di azione si integra in modo esplicito con il Protocollo di Intesa del luglio 2000 e le azioni promosse con i fondi messi a disposizione dalla Fondazione CRT “soddisfanno pienamente – anzi ne anticipano il raggiungimento facendo potenzialmente della nostra regione un modello a livello nazionale - gli obiettivi posti dall’Unione Europea in tema di sviluppo della Società dell’informazione indicati nel Piano d’azione di e-Europe e quelli posti dal Piano d'Azione nazionale per la Società dell'Informazione, varato dal Governo italiano.
Il progetto si rivolge a oltre 800 strutture amministrative, a 2.828 sedi scolastiche dalle elementari alle superiori di cui 2.500 pubbliche, a 50.000 insegnanti, con oltre 430mila allievi tra i 6 ed i 18 anni e si propone di:
-
“investire
nella scuola per generare attenzione culturale e conoscenza consapevole e
mirata alle opportunità offerte dalla diffusione delle nuove tecnologie;
-
coinvolgere attraverso la scuola insegnanti, studenti, famiglie;
-
accelerare e dare fondamento agli sviluppi in atto nell’ambito della
New Economy”.
La
situazione regionale dal punto di vista della relazione tra scuole è TIC è
caratterizzata, secondo l’analisi della Fondazione CRT, da forte dinamicità e
da alcune iniziative di alta qualità, ma sono
“evidenti limiti che condizionano un uso diffuso, efficace e utile dell’ICT e
che necessitano di una forte iniziativa che permetta di passare:
-
da uno spontaneismo creativo a un sistema organizzato;
-
da pochi “pionieri” a tanti utenti consapevoli e produttori
critici;
-
da una indeterminatezza di costi e servizi alla certezza di
costi e servizi per tutti.”
Per
raggiungere tali obiettivi, vengono quindi individuate
quattro azioni prioritarie ed integrate, da realizzarsi attraverso finanziamenti
messi a disposizione dalla Fondazione:
-
la fornitura di servizi di base a tutte le scuole del
Piemonte, da attuarsi attraverso la realizzazione di un sistema di interconnessione
di tutte le scuole del Piemonte alla Rete Unitaria della Pubblica
Amministrazione Regionale (RUPAR), denominato nel Piano di azione “Servizio Universale”,
-
la realizzazione di esperienze innovative da parte di scuole
selezionate;
-
la creazione di poli di riferimento sul territorio regionale
-
la promozione di servizi di tipo informativo, interattivo e
cooperativo per il Sistema Scuola (ad esempio: strumenti per
semplificare la rilevazione dei dati relativi all’obbligo formativo, costruzione
di un questionario unificato, che consenta alle scuole di gestire in un solo
passaggio tutti i flussi di dati destinati alla Pubblica Amministrazione).
Gli aspetti organizzativi e operativi del Piano di azione vengono affidati al CSI-Piemonte, cui sono demandate la realizzazione del piano di attività e la gestione dei rapporti con i soggetti interessati.
Riferimenti Internet per l’approfondimento
Fondazione Cassa di Risparmio di Torino |
http://www.fondazionecrt.it/ |
Il piano di azione della Fondazione CRT |
http://www.scuole.piemonte.it/intro.htm |
Piano di azione di e-Europe |
http://www.scuole.piemonte.it/dwd/actionplan_it.pdf |
Piano d’Azione nazionale per la Società dell’informazione |
|
Rilevazione obbligo formativo |
http://www.scuole.piemonte.it/obbligo_format/index.htm |
In un quadro ricco e complesso come quello fin qui descritto, le tradizionali conferenze di servizio rivolte ai Dirigenti scolastici divengono quanto mai importanti ed essenziali per una diffusione dell’informazione chiara e corretta presso tutte le scuole interessate. Ricordiamo in particolare tre snodi fondamentali:
- il seminario tenuto dal Provveditore agli Studi di Torino e da rappresentanti del CSI Piemonte nella palazzina di Stupinigi tra la fine agosto e l’inizio settembre del 2000, che ha visto l’illustrazione dell’impianto complessivo sia della rete unitaria delle scuole piemontesi sia del piano di azione della Fondazione CRT; l’iniziativa è stata ripetuta in occasione di varie conferenze di servizio in tutte le province piemontesi;
- gli incontri condotti in tutte le province piemontesi (presso i Centri SAS – cfr. infra, paragrafo 2.3) nel giugno 2001 dal Direttore generale regionale in carica, sempre insieme a esponenti del CSI Piemonte, nei quali è stato illustrato il modello del “Servizio Universale” e le conseguenti iniziative di formazione che avrebbero coinvolto tutti i dirigenti scolastici;
-
le giornate informative svolte
fra febbraio e marzo 2002, presso tutte le sedi dei Centri SAS, aventi come
oggetto i finanziamenti relativi alle infrastrutture e alla formazione,
all’epoca già annunciati dal Ministero, il progresso del Servizio Universale, la
rete dei Centri SAS, l’obbligo formativo.
Fin dalla prima stesura il Piano di azione della Fondazione CRT è pronto a raccogliere ulteriori sinergie: “La [nostra] proposta è ovviamente aperta a ulteriori contributi e stimoli che ci giungeranno e sintetizza il Piano delle Azioni proposte, per la cui realizzazione la Fondazione CRT auspica il concorso degli altri soggetti, pubblici e privati, che operano nel territorio.”. Allo stesso modo tutti gli altri soggetti coinvolti sono pienamente consapevoli dell’importanza di nuove relazioni. Il percorso delineato dal Protocollo di Intesa per la rete unitaria è oggi sostanzialmente concluso, ma è già in vigore un nuovo patto tra Enti: l’“Accordo di Programmazione Negoziata sulla diffusione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) e sullo sviluppo del loro uso nel sistema scolastico del Piemonte”, sottoscritto il 29 aprile 2002 tra Regione Piemonte, Direzione Generale Regionale del Miur, Fondazione CRT, Unione Province del Piemonte e Associazione Nazionale dei Comuni Italiani - Piemonte. L’accordo riprende e consolida la logica di fondo del percorso precedente, perché “è finalizzato a sostenere la promozione e lo sviluppo di attività e progetti volti alla diffusione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nel sistema scolastico piemontese nel rispetto della sua autonomia. Tale finalità di sviluppo – reputata dai sottoscrittori unitaria ed inscindibile – viene perseguita attraverso l’attuazione di molteplici interventi coordinati all’interno di un’azione programmatica comune ispirata anche alle linee di riforma delle norme generali dell’Istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale ed improntata alla collaborazione operativa fra i soggetti sottoscrittori nell'individuazione di obiettivi comuni e nell'attuazione dei relativi interventi”.
I soggetti firmatari si propongono un programma biennale secondo sette linee di intervento:
1) Promozione e sviluppo delle infrastrutture tecnologiche;
2) Promozione e sviluppo di una rete unitaria delle scuole del Piemonte e dei relativi servizi di interoperabilità e cooperazione con la Rupar (Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione Regionale) e con la rete intranet del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca;
3) Promozione della progettualità delle scuole nel rispetto dell’autonomia;
4) Promozione di politiche ed azioni per lo sviluppo territoriale di servizi per le scuole;
5) Promozione e sviluppo di un sistema informativo dell’istruzione, educazione e formazione coordinato e integrato con il sistema scolastico;
6) Promozione e sviluppo di contenuti e servizi in rete per la didattica e la ricerca a favore delle scuole autonome;
7)
Promozione e sviluppo delle risorse umane.
Nell’invitare il lettore interessato all’approfondimento via Internet sotto indicato, in questa sede ci limitiamo a riportare il testo dell’accordo relativo al punto 5 appena citato: “La promozione e lo sviluppo di un sistema informativo dell’istruzione, dell’educazione e formazione - in coerenza con gli indirizzi e i criteri direttivi dettati dalla riforma dell’istruzione e in continuità con le azioni già avviate nell’ambito del Protocollo d’Intesa del 25 luglio 2000 - si propone di sviluppare un sistema che permetta di seguire l’intero iter formativo dei residenti in Piemonte e di implementare i processi di conoscenza e di valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione e degli apprendimenti, anche ai fini di un progressivo miglioramento della qualità del sistema.
Obiettivi essenziali di tale linea sono:
- Organizzare e mantenere, a partire dalle Anagrafi dei Comuni piemontesi, il sistema che permetta di seguire l’intero iter formativo dei residenti in Piemonte;
- Sviluppare un modello di cooperazione applicativa fra tutte le basi dati esistenti e costruire l’ossatura unica cui riportare nel tempo tutte le iniziative già in corso, a partire da un’anagrafe unificata delle scuole piemontesi coinvolgendo anche le numerose attività locali che già autonomamente svolgono attività analoghe;
- Favorire l’efficace interscambio di dati necessari a supportare i processi conoscitivi, decisionali e di valutazione, anche attraverso l’applicazione di metodologie di analisi e di rilevazione in atto a livello nazionale e internazionale;
- Monitorare l’andamento delle capacità del sistema formativo nel suo complesso, compresi i problemi di dispersione, valorizzando le esperienze di autovalutazione attivate dalle istituzioni scolastiche singole e/o in rete e attivando specifiche azioni.”.
Riferimenti Internet per l’approfondimento
Il testo dell’Accordo di programmazione negoziata |
http://www.scuole.piemonte.it/dwd/Accordo%20di%20programma.pdf |
Piemonte Istruzione |
http://www.regione.piemonte.it/istruz/ |
Come già detto, uno specifico finanziamento della Fondazione CRT è
stato destinato all’avvio dei servizi necessari al potenziamento della rete
telematica pubblica già disponibile in Piemonte e Valle d’Aosta. In concreto
ciò ha significato che a partire dal 2 aprile 2001 le scuole piemontesi hanno
cominciato ad accedere al “Servizio universale”,
ovvero alla Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione Regionale.
In
particolare con il Servizio Universale viene messo
gratuitamente a disposizione di tutte le scuole del Piemonte:
-
un sistema per l’accesso e la comunicazione autenticata e
sicura che, attraverso il riconoscimento dell’utente e la sua gestione secondo
profili di comportamento opportunamente concordati, consente di difendere
l’utenza da intrusioni non volute ed evitare il collegamento a siti Internet
illegali;
-
una navigazione in rete filtrata rispetto a contenuti
diseducativi (tecnologia “Smart Filter”[8]);
-
caselle di posta elettronica per ciascuna scuola e ciascun
operatore della scuola[9],
alcune fornite di certificato digitale[10],
tutte costruite secondo una sintassi uniforme – [funzione.]tipo_di_istituto.[denominazione.]località@scuole.piemonte.it nei
casi più complessi e nome.cognome@scuole.piemonte.it in
quelli più semplici.
-
sistemi informatici e spazio disco per ospitare il sito web della
scuola e renderlo disponibile a tutta la rete Internet 24 ore su 24 per 365
giorni all’anno senza costi di gestione né di telecomunicazioni; anche in
questo caso gli indirizzi web assegnati ai siti delle scuole seguono una logica
di sistema; la sintassi è infatti la seguente:
http://www.scuole.piemonte.it/[comune]/[nome_scuola]/[tipo_scuola];
per una maggiore visibilità, inoltre, è possibile utilizzare
un alias che ha la struttura seguente:
http://NOMEPREFERITO.scuole.piemonte.it;
-
risorse di comunità, particolarmente adatte alle comunicazioni
“interne” fra una sede e le sue succursali o fra gruppi di scuole e alla
condivisione controllata di informazioni;
-
supporto e assistenza a distanza.
All’interno della RUPAR
si situa anche la Direzione Generale Regionale (dirreg@scuole.piemonte.it e http://direzione.scuole.piemonte.it), che inoltre valorizza la garanzia di autenticità
data dalla firma digitale valida all’interno della RUPAR inviando le proprie
circolari alle caselle di posta delle segreterie delle scuole.
Proponiamo ora alcuni dati, che sintetizzano con efficacia l’importanza che il “Servizio Universale” riveste attualmente per la comunicazione interna al sistema scolastico piemontese e verso di esso.
- Scuole collegate: 620 su 691 (89,7%)
- Caselle di posta attivate: 4.000
- Attivazione di una rubrica degli indirizzi di posta elettronica associati al dominio scuole.piemonte.it
- N. e-mail scambiate: in crescita, con una punta di circa 20.000 messaggi per circa 1,4 GigaBytes (a settimana)
- Siti web ospitati: oltre 100.
Facciamo seguire alcune rappresentazioni grafiche altrettanto significative.
La prima illustra le percentuali di adesione al Servizio Universale delle scuole pubbliche[11] delle varie Province del Piemonte all’inizio dell’a.s. in corso.
Si noti come nella provincia di Biella sia stato raggiunto ormai il 100% delle adesioni e come in quasi tutte le situazioni il valore si sia attestato intorno al 90%. I dati sono aggiornati alla fine di Ottobre 2002.
La
seconda dà conto dell’andamento del traffico via mail.
Riferimenti Internet per l’approfondimento
Il “Servizio Universale” |
|
Navigazione protetta nella Rupar |
http://www.osservatoriotecnologico.net/INTERNET/internet%20sicuro/navig_sicur2.htm |
FAQ sul “Servizio Universale” |
http://www.scuole.piemonte.it/faq/servuniv.htm |
Ci sono stati tre distinti Bandi, due rivolti alle scuole dell’intera Regione (2000 e 2002), e uno intermedio (2001) riservato alla provincia di Alessandria (nel quale ha dato un suo specifico contributo anche la locale Fondazione Cassa di Risparmio), perché nella prima occasione essa aveva scontato alcuni difetti di comunicazione.
Mentre scriviamo queste note, inoltre, si è appena chiusa la raccolta dei progetti della Regione Valle d’Aosta, per la quale è in corso un quarto Bando.
L’aspetto comune a tutti i Bandi è stato il meccanismo del cofinanziamento: alle scuole veniva infatti chiesto di impegnare nel progetto risorse proprie o ottenute mediante partnership con altri enti, per almeno il 50% del suo ammontare complessivo.
I progetti sono stati compilati su modulistica predefinita e di volta in volta inviati e valutati da commissioni costituite ad hoc.
Nel 2002 l’elaborazione dei progetti e la loro trasmissione sono avvenute esclusivamente per via digitale: per la compilazione è stata realizzato un software apposito, mentre la spedizione dei materiali è stata effettuata attraverso le caselle di posta certificate dal “Servizio Universale”.
Il lavoro di analisi e valutazione dei progetti è stato coordinato dal CSI Piemonte e alle commissioni hanno partecipato esperti designati dalle Fondazioni, dal Provveditorato agli Studi di Torino e poi dalla Direzione Generale Regionale del Piemonte e dall’IRRSAE-IRRE Piemonte.
La tabella seguente dà conto dell’importanza complessiva dell’operazione.
- l’insieme dei materiali prodotti dalle scuole per i Bandi costituisce un patrimonio culturale di grande interesse, sul quale varrà la pena di tornare per condurre un’analisi approfondita: costituisce infatti un archivio delle diverse rappresentazioni mentali dell’uso delle TIC nella formazione e del contesto socio-culturale esistenti nelle differenti realtà scolastiche;
- tutti i bandi indicavano alcuni punti di riferimento per lo sviluppo dei progetti, in particolare l’apertura della scuola verso il territorio e il coinvolgimento degli enti locali (il lettore ritorni alla tabella e analizzi la riga relativa ai Comuni, che sono stati i soggetti istituzionali maggiormente presenti accanto alle scuole nella costruzione dei progetti stessi e, spesso, anche come cofinanziatori;
- il Bando del 2000 ha avuto soprattutto un effetto perequativo; accanto alla valutazione dei singoli aspetti del progetto, in coerenza con gli obiettivi generali dell’operazione, volta a contribuire alla costruzione di un sistema scolastico regionale equilibrato, è stato assegnato dalla commissione un punteggio di maggiore o minore priorità inversamente proporzionale alla dotazione infrastrutturale delle scuole; in tale modo sono state finanziate soprattutto le realtà scolastiche multi-plesso, distribuite su più Comuni, in qualche caso addirittura prive di collegamenti telematici, se non anche di PC;
- i Bandi successivi hanno invece teso a premiare soprattutto la capacità di realizzare progetti fattibili, utili per quanto più possibile all’intero sistema, replicabili; il testo del Bando 2002 addirittura escludeva per le scuole la possibilità di chiedere il finanziamento per l’acquisto di strumentazioni standard[12]; in queste occasione, anzi, è stato curato il coordinamento del Bando con i finanziamenti destinabili alle scuole in base alla C.MIUR Reg. Piemonte. N. 74 del 2002 e si sono invitate le scuole a integrare e selezionare le proprie richieste in modo preciso;
- i Bandi 2001 e 2002, infine, hanno visto una notevole quantità di risorse destinate a pagare personale impegnato nella realizzazione di strumenti e servizi destinati a durare (per esempio nella costruzione di portali o nella negoziazione con partner tecnologici di interfacce di gestione delle attività digitali permanenti dell’unità scolastica).
Riferimenti Internet per l’approfondimento
Il Bando del 2000 |
|
Il Bando del 2001 |
http://www.scuole.piemonte.it/bandoAL/bando_al.htm |
Il Bando del 2002 |
http://www.scuole.piemonte.it/bando2002/ |
2.3 I
progetti in atto: effetti moltiplicatori
Il CSI Piemonte ha
condotto e sta conducendo tuttora una costante attività dell’avanzamento dei
progetti. Si è così capito che in alcuni casi l’avvio e la conduzione dei
progetti hanno fatto da innesco a ulteriori processi
innovativi. Ciò è avvenuto soprattutto nei piccoli comuni, dove per parlare con
un amministratore non vi sono filtri e barriere così numerosi come in una grande città e soprattutto non sono necessari soggetti che
facciano da mediatori. Qui riportiamo due esempi, che ci appaiono emblematici di una casistica ben più ampia.
L’istituto comprensivo di Carrù (CN) ha 5 plessi in 4 comuni. L’attenzione del Dirigente scolastico sull’accessibilità all’uso delle TIC (in questo caso rete LAN e Internet) lo induce a considerazioni sulle spese telefoniche e dopo una “trattativa” con il sindaco riesce a negoziare uno stanziamento fisso annuo di circa 5 milioni per media ed elementare, due edifici separati da una strada. La stessa operazione viene ripetuta negli altri Comuni con evidente successo. Contemporaneamente la segreteria amministrativa esegue un’analisi sulle spese telefoniche degli ultimi 2-3 anni e un’indagine sui costi di una rete aziendale mobile, soluzione per la quale infine si opta. I risultati ottenuti sono due:
- Razionalizzazione della spesa telefonica con maggiore produttività (fonia più dati), senza aumenti di budget;
- un evidente miglioramento dell’efficienza(effetto indotto): la telefonia mobile ha risparmiato sia gli innumerevoli “attraversamenti della strada” che i costi generali di comunicazione: il numero di telefonate verso cellulari (dei supplenti come dei genitori) che una scuola deve effettuare è in costante aumento.
La scuola ha poi avviato anche la sperimentazione dell’uso degli SMS per contattare gli insegnanti. Ciò è stato fatto anche dal comprensivo di Neive.
Ancora: le due sedi separate dalla strada, come da progetto cofinanziato, hanno un laboratorio entrambe; la scuola vorrebbe avere una LAN di istituto che comprenda la segreteria e i due laboratori. L’incarico di piazzare le canaline sino alla strada viene affidato a personale ausiliario, che accetta dietro corresponsione di retribuzione aggiuntiva; resta il problema dell’attraversamento per via aerea o sottosuolo. Un genitore sarebbe disponibile con la propria ruspa a fare lo scavo, ma il Comune lo deve autorizzare. Il dirigente scolastico invita il sindaco a visitare i due laboratori ed i lavori fatti per poterli collegare. Il risultato è che il Comune si attiva e collega i due laboratori con un cavo aereo e due amplificatori di segnale; da quel momento al valore del progetto si aggiungono circa 6.000 €.
Per finire: la Proloco utilizza uno dei laboratori per produrre le
locandine e gli inviti per gli eventi locali.
La DD Azeglio (Ivrea) ha 16 plessi in 12 comuni! Il progetto cofinanziato prevede fra le altre cose l’allestimento del centro di documentazione “Libri come ciliegie” con catalogazione dei materiali. Il Comune di Palazzo mette a disposizione il piano superiore della ex scuola elementare del paese, edificio ancora in buono stato, ma non più in uso da alcuni anni; la ristrutturazione (varie messe a norma e in sicurezza) prevede anche l’arredo per le attività ludiche dei bambini (teatrino, tavolini. Si mette in moto cosi anche la ristrutturazione del piano terreno, che viene destinato a Nido d’infanzia, gestito da una cooperativa locale di neo costituzione. L’edificio diventa un punto di aggregazione e incontro, i vari plessi organizzano gli spostamenti al centro sfruttando la disponibilità dei genitori. L’efficace promozione del progetto da parte degli insegnanti presso i vari comuni, ha avuto come risultato l’attivazione di accessi ISDN negli stessi plessi. Tale attività ha attivato un canale con gli enti locali che ha dato altri risultati: il pulmino che accompagna i bambini al centro è il risultato di un “consorziamento” tra i comuni stessi e sarà utilizzato anche per trasporto di anziani e di disabili.
Riferimenti Internet per l’approfondimento
Avanzamento progetti cofinanziatri |
http://www.scuole.piemonte.it/monitoring/index.pdf |
Nell’ambito del “protocollo di intesa”
i soggetti istituzionali hanno indicato un numero complessivo di 19 scuole
dislocate nell’intera regione candidate alla funzione di Centro di Servizio, Animazione e Sperimentazione e di 5 candidate alla
funzione di Centri di Animazione. Il
compito di gestire, in modo concordato con il CSI Piemonte, le necessarie
attività di promozione e gestione dei Centri è stato affidato al CSP. Dopo una
verifica dell'effettiva rispondenza ai requisiti e della disponibilità degli
istituti prescelti, il CSP ha formalizzato nel luglio 2001 specifici accordi,
che disciplinano i reciproci impegni in merito alle attività di servizio,
animazione e sperimentazione e i relativi oneri.
I Centri di Servizio,
Animazione e Sperimentazione attualmente:
- dispongono di requisiti tecnici[13] ed organizzativi tali da svolgere una funzione di riferimento per gli aspetti tecnologici sul territorio;
- hanno una comprovata esperienza nell'area delle TIC con particolare riferimento alle tecnologie Internet;
- rappresentano punti di riferimento tecnologici sul territorio piemontese in coerenza con la nuova organizzazione del MIUR e il processo di autonomia;
- sono riferimento per l'analisi e la realizzazione di processi di innovazione nell'ambito scolastico;
- contribuiscono allo sviluppo di metodi, sistemi e contenuti innovativi.
I Centri di Animazione a loro volta:
- hanno una comprovata esperienza nel campo della didattica;
- sono riferimento per l'analisi e la realizzazione di processi di innovazione dei processi di apprendimento e insegnamento attraverso l’uso delle TIC;
- contribuiscono allo sviluppo di metodi, sistemi e contenuti innovativi dal punto di vista specificamente pedagogico e didattico.
Dal loro lavoro sono scaturiti anche materiali
digitali che possono essere scaricati e utilizzati dalle scuole dell’intero
Paese.
I
Centri, sono punti di riferimento territoriale per le scuole di competenza e,
oltre a offrire servizi alla comunità delle scuole, hanno in tempi brevi predisposto
servizi per il MIUR, come il questionario per l'iscrizione ai corsi dei
neoimmessi in ruolo, e per la Regione Piemonte, come la procedura per il
coordinamento dei calendari scolastici. I Centri di Servizio,
Animazione e Sperimentazione svolgono attività di consulenza, formazione
diretta ed indiretta e sperimentazione di servizi innovativi sotto l'aspetto sia
tecnologico sia organizzativo, sulla base di un
preciso piano di lavoro in cui sono indicati dettagliatamente obiettivi
qualitativi e quantitativi. I Centri di Animazione
diffondono invece le proprie esperienze di eccellenza didattica attraverso
l'organizzazione di eventi quali convegni, seminari e workshop. Uno degli obiettivi
della rete dei Centri è la costituzione di una
“comunità scolastica”, perseguito anche attraverso la creazione di un sito web
caratterizzato da una redazione distribuita, individuata come Dschola.
I
CSAS hanno completato le attività di servizio, animazione e sperimentazione nei
tempi previsti, realizzando anche un risparmio
economico pari al 5%, rispetto alle previsioni.
Presentiamo
una sintesi dei risultati ottenuti a conclusione del primo anno di attività (a.s. 2001-2002)
dei Centri di Sperimentazione,
Animazione e Servizio (CSAS)
- Realizzazione di un corso formazione dedicato all’uso della rete e del Servizio Universale rivolto al Dirigente scolastico e a un suo collaboratore delle scuole pubbliche e paritarie del Piemonte: 136 edizioni per un totale di 1.632 ore di formazione erogate, che hanno coinvolto complessivamente 1437 persone Tale iniziativa ha permesso di formare almeno una persona di tutte le scuole pubbliche e paritarie del Piemonte;
- 145 azioni di supporto ed assistenza per un totale di 2.576 ore erogate alle scuole co-finanziate nell’ambito del bando CRT sulla base di accordi con i CSAS;
-
50 attività di animazione nei
diversi Centri, a cui hanno partecipato complessivamente 1.736 persone;
- progetti di sperimentazione classificabili in 11 aree: certificazione di competenze
, formazione a distanza, integrazione della disabilità, lavoro cooperativo a distanza, certificazione di qualità, reti locali, reti di scuole, sistemi informativi web based, stage a distanza e connessioni wireless.Alcuni
progetti hanno rilievo nazionale: citiamo per tutti la
sperimentazione sul wireless svolta dall'IPSIA
Castigliano di Asti, individuato come caso di
eccellenza da Cisco.
I Centri di Animazione organizzano workshop e convegni, su temi inerenti la didattica e, in
alcuni casi, collocano risorse sul web a
disposizione di tutti. Attualmente sono stati
organizzati più di 30 seminari. Vengono seguiti cinque
filoni di ricerca:
-
integrazione dei disabili e impiego delle TIC,
-
lingua e linguaggi,
-
microrobotica e micromondi,
-
la rete come risorsa di formazione e arricchimento professionale,
-
a scuola di ipermedialità
Il modello delle “scuole al servizio delle scuole” ha riscosso interesse e attenzione in ambito nazionale ed europeo: oltre a numerose presenze a convegni nazionali e internazionali, il progetto è stato premiato nel 2001 nell’ambito della manifestazione Netdays e nel 2002 nell’ambito della manifestazione E-week ed inoltre è stato adottato anche dalla regione Val d’Aosta, che si avvia alla costituzione di due ulteriori Centri che confluiranno nella comunità Dschola.
I CSAS hanno avuto inoltre un ruolo importate nei corsi di formazione per i docenti neoassunti che si sono tenuti lo scorso anno scolastico, contribuendo con direzione dei rispettivi corsi, alcuni tutor, infrastruttura tecnologica per gli incontri in presenza e per le attività di rete (forum, chat, laboratori), personale tecnico per garantire la funzionalità delle apparecchiature. Va sottolineato che la banda a 2Mb, disponibile presso ogni centro, ha reso meno problematiche e onerose le operazioni on line.
Riportiamo qui di seguito alcuni dati, che danno un’idea della significatività dell’impegno assunto dai Centri:
TOTALE REGIONALE DOCENTI IN FORMAZIONE |
2669 |
TOTALE REGIONALE TUTORS
FACILITATORI: |
135 |
TOTALE REGIONALE SEDI DEI
CORSI IN PRESENZA: |
19 |
TOTALE
CORSI |
135 |
TOTALE
ORE IN PRESENZA
|
2025 |
TOTALE
ORE ON LINE
|
3375 |
Durante l'ultimo incontro in presenza i corsisti e i tutor hanno compilato alcuni questionari on line, i cui risultati sono a loro volta significativi, considerata la novità dell’esperienza per tutti i soggetti coinvolti.
Ricordiamo infine che nell’Accordo di
programmazione negoziata (cfr. paragrafo
1.4) vi è uno specifico riferimento ai Centri: essi prospettati “come strutture
di supporto e di innovazione permanenti per il sistema scolastico, collocate in
modo omogeneo sul territorio piemontese e come potenziale risorsa per le
comunità locali sia verso la Pubblica amministrazione, sia verso il mondo delle
imprese”. Proprio mentre scriviamo, anzi, si vanno definendo i criteri di
ripartizione di un primo significativo stanziamento della
Regione Piemonte.
Riferimenti Internet per l’approfondimento
D-schola: le scuole per le scuole (sito della comunità dei centri) |
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La rete come risorsa di formazione e arricchimento professionale |
http://www.pavonerisorse.to.it/centro_animazione/default.htm |
Lingua e linguaggi |
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Microrobotica |
http://www.bdp.it/~toee0014/progetti/dschola/microrobotica2.htm |
Materiali per l’uso didattico degli ambienti digitali per la produzione di mappe concettuali, scaricabili e liberamente utilizzabili |
http://www.pavonerisorse.to.it/cacrt/mappe/ |
Software “Hyperfilm”, per connettere informazioni a filmati in formato digitale, versione Dschola, scaricabile e liberamente utilizzabile |
http://www.hyperfilm.it/prodotti/prodotti/ |
Risultati dei questionari dei tutor e dei corsisti |
http://direzione.scuole.piemonte.it/files/doc/102002/fad/index.htm |
Tra settembre 2001 e maggio 2002 si è svolto presso il Dipartimento di scienze dell’educazione e della formazione dell’Università di Torino un corso coprogettato con un gruppo a ciò incaricato dal Comitato di gestione del protocollo di intesa e rivolto a gruppi di insegnanti selezionati dai singoli CSA e provenienti da tutte le province del Piemonte.
Il corso, intitolato “Didattica e cultura nella rete”, ha sviluppato i seguenti argomenti:
a. Verso una
rappresentazione problematica e critica del Web.
- Ricerche in Rete: un approccio cognitivo e metodologico
- Internet e i bambini: verso una navigazione protetta?
- La psicologia della Rete e nella Rete
- La frattura digitale
b. Il Web nella didattica ordinaria: risorse ed
esempi.
- Risorse bibliografiche e banche dati educative in Rete
- Laboratori virtuali
- Sistemi di valutazione on-line
- Usabilità dei siti Web
- Le risorse musicali della Rete
c. Organizzare le risorse a fini didattici.
- Progettare un piano didattico per la creazione di archivi sistematici di risorse
- Il FAR, un portale a misura di scuola
- Reti e sistemi: nozioni di gestione avanzata
Qui vogliamo soprattutto condividere con il lettore la prospettiva con cui il corso ha inquadrato il rapporto tra profilo professionale docente e risorse di rete:
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l’insegnante viene visto nei
confronti degli allievi come organizzatore, validatore,
mediatore in presenza di risorse culturali a distanza;
- gruppi di insegnanti vengono invitati a collaborare, in presenza e a distanza, per costruire strumenti di organizzazione, criteri di validazione, percorsi di mediazione condivisi e integrati.
Riferimenti Internet per l’approfondimento
Il portale “Formazione aperta in rete” |
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I contenuti del corso |
http://www.far.unito.it/scuola/ |
Questo documento viene prodotto in un’occasione che crediamo di interpretare correttamente come riflessione su esperienze effettivamente realizzate per ricavarne indicazioni da riprodurre e elementi da evitare in funzione di progetti e modelli futuri. Presentiamo pertanto un ragionamento sugli aspetti validi e sulle debolezze del sistema da noi costruito.
Cominciamo dai punti forti:
- tutto il processo, nel suo insieme e nelle sue singole articolazioni, è stato frutto di coprogettazione tra diversi partners istituzionali e tra questi e i partners tecnologici: questo ha fatto sì che da una parte si realizzassero soluzioni infrastrutturali, tecnologiche e logiche in funzione di problemi effettivamente identificati come tali e dall’altra siano molti i soggetti in possesso di una visione di insieme (e non invece settoriale o parcellizzata) del processo stesso e interessati a trasmetterla;
- le scuole e i soggetti istituzionali coinvolti, ma anche molti dirigenti, docenti, ATA e qualche genitore, hanno sperimentato l’utilità di un sistema di assegnazione di indirizzi WEB e di caselle di posta elettronica secondo una sintassi predefinita e costante e quindi più facilmente ricostruibile e memorizzabile dall’utente; questo ha indubbiamente preparato la strada, per esempio, all’appartenenza anche a insiemi omogenei più vasti, quali per esempio l’uso delle caselle anche sul dominio istruzione.it;
- le prime esperienze d’uso, anche se prevalentemente in ricezione, di posta elettronica certificata e autenticata hanno fatto comprendere e apprezzare l’importanza di garanzie personali e istituzionali nella comunicazione; anche in questo caso possiamo ipotizzare una maggior permeabilità a soluzioni che estendano queste potenzialità in insiemi più vasti e complessi;
- in molte scuole si è realizzata un’operazione apparentemente banale, ma invece di grande significato: si è passati da un solo indirizzo di posta elettronica, utilizzato all’interno e all’esterno come “bocchettone unico” di comunicazione, con evidenti possibili effetti di sovraccarico e di confusione, a un metodo di ricezione e di invio più articolato e ordinato. Anche chi comunica con la scuola dall’esterno della rete regionale vede aumentare le possibilità che i suoi messaggi arrivino rapidamente e effettivamente ai destinatari prescelti;
- nelle scuole del Piemonte Internet e il Web sono divenuti strumenti ufficiali di comunicazione interistituzionale quotidiana: le circolari regionali arrivano sulla posta elettronica e sono tutte costantemente e rapidamente archiviate sul sito della Direzione regionale; sullo stesso compaiono quasi quotidianamente notizie e informazioni che hanno, di nuovo, il valore dell’ufficialità; allo stesso modo funzionano nella sostanza i siti dei CSA provinciali: ciascun soggetto istituzionale del sistema scuola, insomma, ha collocato una parte significativa della sua identità in rete e concepisce segmenti significativi delle proprie attività fin da subito come destinabili e destinate alla comunicazione via Internet;
- si sono create le condizioni per una crescente interoperabilità dei sistemi e per una scambiabilità diretta dei dati tra diversi sistemi dei differenti soggetti istituzionali interessati alla scuola e più in generale dei diversi segmenti della Pubblica Amministrazione. Ciò avviene nel caso dell’Obbligo Formativo installando meccanismi automatici di interscambio fra i sistemi specifici di ogni singola scuola coinvolta ed i punti di raccolta provinciali e regionali, oppure, in quello del Questionario unificato, permettendo una sola rilevazione valida per tutti gli Enti locali piemontesi delle informazioni sulla struttura delle singole scuole o ancora aprendo la possibilità di interscambiare con Anagrafi Comunali informazioni relative alle residenze, in luogo della produzione di certificati. Anche le Scuole potranno così in futuro funzionare come enti “certificatori” sui titoli di studio.
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Nell’affrontare percorsi -e più spesso problemi- comuni
numerose persone sono state, all’inizio in modo inconsapevole, poi via via più coscientemente protagoniste di “contaminazioni
operative” che si sono tradotte in crescita professionale. Sono i docenti che
hanno acquisito competenze sistematiche di ricerche di rete finalmente
assimilabili a quelle che vengono fornite ai giovani
laureati in uscita dall’Università, ma sono soprattutto i dirigenti scolastici
e il personale amministrativo e tecnico, sia delle unità scolastiche sia della
Direzione regionale, che hanno risolto le questioni relative alla installazione
dei certificati digitali e hanno cominciato a usarli, che si sono dedicati alla
creazione e gestione di più di un account di posta elettronica, che hanno
imparato a interagire con pazienza rispetto a un helpdesk
a distanza e a consultare un archivio digitale su Internet, che hanno scelto di
collocare come pagina iniziale della propria ormai quotidiana connessione a
Internet l’URL del MIUR, della Direzione regionale, del CSA di riferimento.
Proseguiamo ora con i punti critici, da intendersi non come ostacoli insormontabili, ma come problemi a cui trovare soluzione o comunque come elementi di cui tener conto nel disegnare un nuovo progetto:
- pregiudizio “tecnocentrico”: resta diffusa presso alcuni dirigenti scolastici l’idea che quando si parla di TIC si affrontino essenzialmente questioni di carattere tecnico e che quindi si tratti di delegare il problema vuoi all’ufficio tecnico, appunto, vuoi all’insegnante “esperto di informatica”. In questi casi spesso alle conferenze di servizio e in genere alle occasioni di informazione viene inviato un soggetto delegato con queste caratteristiche, non sempre in grado di cogliere gli aspetti di “Politica scolastica” insiti nel progetto di rete unitaria delle scuole piemontesi;
- paradigma dell’accesso generico: spesso conseguente al pregiudizio “tecnocentrico” è stata l’idea che il Servizio Universale non fosse altro che l’ennesima offerta di servizi Internet; in questi casi non vi è stata la capacità di cogliere le specificità e le implicazioni di sistema dell’adesione al Servizio Universale stesso, giudicato sostanzialmente un impiccio in più, che avrebbe costretto a rimettere in discussione l’assetto tecnologico della scuola, magari appena raggiunto con fatica;
- dipendenza dal primo provider: è evidente, considerando che quanto appena descritto indica difficoltà soprattutto nei cambiamenti di mentalità, che per arrivare a un sistema davvero perequato e equilibrato è necessario pensare a soluzioni tecniche e logiche che consentano un dialogo semplice e lineare con il sistema e i servizi della rete unitaria della scuole piemontesi anche mediante altri fornitori di servizio; tali soluzioni sono allo studio da parte del CSI Piemonte e manterranno gli attuali standard di autenticazione e di sicurezza.
Torino, novembre 2002
[1] Il testo è stato pensato congiuntamente dagli Autori. Giuseppe Bianchi, Ufficio scolastico regionale del Piemonte, ha steso il paragrafo 1.4.
[2] Dario De Jaco, Csi Piemonte, ha steso i paragrafi 1.2, 2.1, 2.2.
[3] Marco Guastavigna, insegnante utilizzato dall’Ufficio scolastico regionale del Piemonte, ha steso i paragrafi 1.1, 2.5 e il capitolo 3 e curato la selezioni degli approfondimenti Internet.
[4] Eleonora Pantò, CSP, ha steso il paragrafo 2.4.
[5] Barbara Petrella, Ufficio scolastico regionale del Piemonte, ha steso il paragrafo 1.3.
[6] Paolo Scrivanti, CSI Piemonte, ha steso il paragrafo 2.3.
[7] La Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione Regionale costituisce il tramite per l'accesso ai servizi messi a disposizione della Pubblica Amministrazione piemontese. La Rete Regionale è un progetto promosso dalla Regione Piemonte ed è destinata ad assolvere il ruolo di Intranet, per facilitare l'interconnessione tra gli Enti stessi e tra questi e la Pubblica Amministrazione centrale. La RUPAR del Piemonte è costituita da un insieme di regole e funzioni, orientati allo scambio di informazioni e all'erogazione di servizi a supporto dell'attività gestionale degli Enti pubblici o del rapporto con i cittadini, con caratteristiche di sicurezza e inviolabilità dei dati.
[8] La navigazione
avviene attraverso un server proxy sul quale è presente un filtro web (Smart Filter)
che impedisce la connessione a siti classificati indesiderabili. Secure Computing SmartFilter è un sistema automatico che risponde alla necessità di porre
una limitazione dell'accesso ad Internet utilizzando strumenti automatici per
la continua ricerca, su Internet, di nuovi siti e pagine che corrispondano ai
criteri di appartenenza a 30 differenti categorie predefinite in una
"lista di controllo", che comprendono una vasta gamma di contenuti
diversi. Ogni nuovo sito rilevato viene verificato da
una équipe di tecnici per un'analisi specifica, che serve a decidere se il sito
osservato debba essere inserito in una delle categorie filtrate oppure no.
[9] All’atto dell'adesione al S.U. vengono
generate automaticamente 4 caselle di posta, con certificazione digitale,
intestate rispettivamente al dirigente scolastico, al dirigente amministrativo,
alla segreteria e al referente tecnico. È successivamente
possibile però richiedere la creazione di altre caselle di posta per tutti i
docenti e per le altre forme organizzate della scuola (laboratori, classi,
ecc.).
[10] Per proteggere le proprie comunicazioni su Internet è possibile utilizzare un Certificato di Identità Personale (CIP) che attesta l'identità dichiarata di un utente. Un certificato di protezione associa una chiave pubblica a una privata. Solo il proprietario conosce la chiave privata corrispondente che gli consente di decodificare o di apporre una firma digitale. Inviando il proprio certificato ad altri utenti, si invia in realtà la propria chiave pubblica che consente agli altri di trasmettere informazioni crittografate che possono essere decodificate e lette solo con la propria chiave privata. La firma digitale sul certificato rappresenta la carta d'identità elettronica dell'utente. La firma digitale segnala al destinatario che le informazioni provengono effettivamente dall'utente e che non sono state alterate o falsificate.
[11] Il Servizio è aperto anche alle scuole paritarie e alle altre private senza fini di lucro.
[12] Per standard in questo contesto si intendono le dotazioni hardware e software riconducibili al “modello” dell’ECDL per utente generico di PC. Erano inoltre escluse spese per cablaggi. In tutti i Bandi inoltre sono state escluse dal finanziamento tutte le spese per servizi e strumenti forniti per altri versi dall’insieme del piano di azione (e quindi per esempio registrazioni di domini o web hosting in generale, perché corrispondenti al Servizio Universale) e tutte le spese per traffico di dati.
[13] Ogni Centro SAS è connesso alla rete a larga banda 2 Mb, e dispone inoltre di apparati per videoconferenza (IP/ISDN), di un telefono VOIP, di scheda per la ricezione satellitare.