Questioni aperte – di Marco Guastavigna
Quello
appena passato stato un anno caratterizzato da
iniziative e investimenti rivolti a incrementare e valorizzare lingresso di
libri e lavagne digitali nella didattica. Sono stati sviluppati ragionamenti
molto promettenti e impegnativi, che non sono per riusciti a pervenire a
conclusioni definitive e convincenti, per quanto riguarda sia le attivit
destinate agli allievi, sia – se non soprattutto – i percorsi
formativi rivolti agli insegnanti. Dedichiamo perci questo numero della
rubrica a una sintetica riflessione critica su E-book e LIM.
Adozioni gattopardesche.
Usare
libri di testo in tutto o in parte veicolati per via digitale
sta per diventare un vincolo tassativo, in base a norme di legge. Nelle scuole,
per, largomento sembra non riscuotere alcun interesse, salvo la solita
contrapposizione polemica tra le posizioni degli integrati (ottimisti ad ogni
costo) e degli apocalittici (comunque scettici).
Certo,
dobbiamo considerare che questanno il problema delle adozioni nella secondaria
di secondo grado stato – giustamente - affrontato in termini di
battaglia politico-culturale contro la riforma epocale,
ispirata alle esigenze di risparmio definite con la legge finanziaria del 2008
e introdotta nella scuola con procedure illegittime, come ha riconosciuto il
TAR Lazio a luglio. Molti collegi dei docenti hanno rifiutato di procedere alle
adozioni dei libri di testo in assenza di certezze
formali e sostanziali sui contenuti culturali previsti dalle Indicazioni
ministeriali.
Negli
altri ordini di scuola, per, la prospettiva non era questa, e la discussione
in merito ai libri digitali non ha avuto lo stesso alcuna
rilevanza.
Per
altro assai probabile che molti colleghi non siano in
possesso delle informazioni fondamentali in merito, per cui riassumiamo
i termini della questione. Gi nel 2009 era stata annunciata la progressiva
transizione ai libri di testo on line o in versione mista a
partire dalle adozioni relative all'anno scolastico 2009/2010 in
relazione alla disponibilit di proposte editoriali. A
partire dallanno scolastico 2011-2012, il collegio dei docenti adotta
esclusivamente libri nelle versioni on line scaricabili da Internet o mista
(C.M. 16/2009) e le medesime indicazioni sono state confermate anche nel 2010.
Tralasciamo
per ora il fatto che la dicitura versione mista contiene un concetto che si
segnala per ambiguit semantica, fumosit culturale e indeterminazione tecnica
e concentriamoci su quanto avvenuto in concreto.
Ebbene, le modalit impiegate dalle scuole (riunioni
dei gruppi e dei dipartimenti disciplinari, incontri con genitori e studenti,
delibere dei collegi dei docenti e cos via) non hanno subito nelle due
scadenze alcuna variazione n sul piano procedurale (e questo certamente
corretto) n su quello di merito (e questo curioso, se non addirittura
preoccupante). Le offerte delle case editrici sono state confrontate tra di
loro nella maggioranza dei casi in modo tradizionale, prescindendo dalla
connotazione digitale, considerata ininfluente e comunque del tutto subordinata
al testo cartaceo.
Del
resto, confrontare i prodotti proposti e distribuiti dai consulenti editoriali
era una con ogni evidenza una sorta di missione impossibile, a
cui forse si effettivamente dedicato solo qualche isolato collega
particolarmente volonteroso. Riflettere sulla dimensione digitale dei contenuti
di apprendimento non implica soltanto unanalisi e un confronto dei contenuti,
degli apparati didattici e delle connotazioni grafiche dellopera, ma prevede
anche un ragionamento sul supporto scelto e sulle sue implicazioni tecniche,
operative, comunicative, cognitive ed anche economiche – per esempio il
costo di una eventuale connessione a Internet. Tutto
questo, di fronte a scelte editoriali lontanissime non solo dalla definizione
di una identit culturale, ma anche di uno standard
tecnico. Allonnipresente libro di
carta in alcuni casi viene associato un CD/DVD per
tutti e in altri viene fornita una chiavetta USB riservata agli insegnanti.
Qualcuno ha organizzato per i docenti il download
di lezioni ed esercizi dal web, qualcun altro consegna
agli studenti un codice di accesso
a siti con materiali per la ricerca o test di apprendimento. E cos via, a
soddisfare in modo tendenzialmente evasivo lobbligo digitale e a far sospettare che le case editrici non
posseggano se non in minima parte le competenze per produrre materiali
culturalmente significativi ed utili e didatticamente
convincenti e sostenibili.
Non
possiamo certo trascurare il fatto che la mancanza di
un autentico dibattito su potenzialit, limiti ed effettiva qualit dei
contenuti proposti molto probabilmente dovuta in particolare al fatto che
molti docenti ritengono di non possedere le categorie mentali e lautonomia
esecutiva per arrivare a elaborare giudizi tecnologici consapevoli, ma proprio
questa inevitabile constatazione ci deve far riflettere.
Ridurre
agli aspetti tecnico-pratici la dimensione digitale di produzione ed
elaborazione intellettuale un limite davvero pesante. In questa
occasione, in un momento cio in cui la dimensione digitale della conoscenza
potrebbe entrare nei percorsi formativi facendo massa critica, pi che mai
sconteremo invece la mancanza, tra gli insegnanti come nelle istituzioni
educative, di concetti organizzatori e di prospettive culturali realmente
condivisi sulle potenzialit operative, cognitive, pedagogiche delle TIC per
quanto concerne didattica e, ancor prima, processi di conoscenza.
Sembra
destinato a prevalere una sorta di superficiale impressionismo: non vi un
modello di libro digitale con unidentit culturale autentica e con finalit
formative chiare e verificabili. Si configura pertanto come molto probabile la
prevalenza della gi citata versione mista e questa prospettiva fa insomma
temere che tutto cambier perch nulla cambi.
La lavagna delle
apparenze.
La Lavagna Interattiva Multimediale (LIM)
svolge un ruolo chiave per linnovazione della didattica: uno strumento a
misura di scuola che consente di integrare le Tecnologie dellInformazione e
della Comunicazione nella didattica in classe e in modo trasversale alle
diverse discipline. Il progetto Scuola Digitale-Lavagna nasce per sviluppare e
potenziare linnovazione didattica attraverso luso delle tecnologie informatiche.
Le
apodittiche affermazioni appena citate compaiono sul sito Scuola digitale-Lavagna alla voce Finalit. Analizziamole pi da
vicino, perch esse contengono una sorta di sillogismo pedagogico-organizzativo
che bene portare alla luce in modo esplicito, per capire a quale identit di
scuola si miri.
Il
possesso di una LIM viene associato in modo quasi
deterministico allinnovazione metodologica, a sua volta considerata requisito
imprescindibile per migliorare insegnamento e apprendimento. Questa la
prospettiva con cui le scuole medie e i comprensivi dotati nel passato anno
scolastico di lavagne digitali hanno ricevuto indicazioni tecnico-pratiche
dalle ditte vincitrici dei vari appalti, ben contente ovviamente di avere una
presentazione istituzionale di questo genere. Alla stessa forma mentis si sono ispirati in larga misura i corsi organizzati
dallANSAS, che hanno affrontato invece gli aspetti metodologici, per poi
tradursi in sperimentazione didattica on
the job da parte degli istituti coinvolti.
Sarebbe
stata unottima occasione, insomma, per impiegare in aula su unampia
superficie di proiezione e di interazione tutta la
strumentazione di un PC - dai programmi per realizzare schemi a webcam che fungono da episcopi; da
Internet al commento di film.
In
molte situazioni il dogma di partenza si tradotto invece in una ossessiva sovraesposizione dei software-autore delle
diverse LIM, con la conseguenza di ridurre lesperienza formativa – che
poteva avere un respiro ben pi ampio – allapprendimento di un singolo
ambiente digitale, non sempre intuitivo e in tutti i casi di nicchia,
lontanissimo dalla definizione di uno standard e pertanto di nessun interesse
per leditoria, lunico soggetto che ha le potenzialit per investire sulla
produzione di materiali didattici ragionati, testati, verificati.
Gli
esiti di questa scelta sono stati spesso insostenibili da parte degli
insegnanti: il poco tempo disponibile per imparare ad
usare uno strumento diverso da quelli gi noti ha inficiato le potenzialit di
una sperimentazione seria, rischiano di degradarla in molti casi a
sperimentalismo fine a se stesso. Per alcuni sono insorti timore e quindi
demotivazione ad usare davanti agli studenti strumenti
su cui non ci si sente sicuri. Altri hanno vissuto la possibilit di produrre materiali multimediali come necessit. stata di fatto praticata
una svalutazione implicita e pregiudiziale dellimpiego della LIM in modalit non complessa. Questo senza comprendere – ad esempio - che trattare
come un file (salvare, riaprire, modificare, conservare in versioni diverse,
riprodurre, distribuire) quanto elaborato ogni giorno sulla superficie
digitale, oppure preparare materiali strutturati (sul modello delle slide di
acetato o elettroniche) sono azioni comunicative ormai abbastanza semplici e
condivise e contemporaneamente molto rilevanti, che possono cambiare in modo
molto profondo condizioni e abitudini comunicative di una classe. Questo a
fronte di una produzione editoriale ufficiale che, come gi accennato, nel proporre
materiali per la LIM, evita ovviamente di legarsi ai singoli software-autore,
preferendo programmi pi noti e diffusi, primo tra
tutti PowerPoint. Aggiungiamo che molto probabile che le prossime novit non
riguardino tanto la tecnologia multitouch,
con cui pi persone agiscono insieme sulla lavagna, quanto piuttosto lingresso
dei grandi produttori di software[1], che aggiungeranno le funzionalit tipiche della LIM ad
ambienti noti e rassicuranti, con un intelligente operazione di marketing, che render pi appetibili le
loro merci.
Su Internet per approfondire |
|
Informazioni
sui libri di testo |
http://www.adozioniaie.it/ |
Lo
stato delle adozioni |
http://consultazione.adozioniaie.it/ |
Il
Miur sulle adozioni |
http://www.istruzione.it/web/istruzione/libri |
Scuola
digitale |
|
Innovascuola
sulla LIM |
http://www.innovascuola.gov.it/opencms/opencms/lim/lim.html |
Il
libro come tecnologia |
http://www.leerestademoda.com/book.html |
Ebook
fest |
http://www.ebookfest.it/ |
[1] Ci riferiamo allannuncio da parte di Microsoft dellAcademic Toolkit per Office 2010 (NdR: tra redazione e pubblicazione dellarticolo il prodotto – gratuito – nel frattempo stato rilasciato. Funziona anche con Office 2007 e lo abbiamo documentato in rete).