[Pubblicato in Insegnare 1/92]
Le componenti della Video/Scrittura
I vantaggi cognitivi dei prodotti di word processing non si limitano agli aspetti di carattere generale che abbiamo analizzato nel precedente articolo ("Insegnare"n. 11/l2 pag. 31).
Ci accingiamo infatti a zoomare oltre a] nostro modello di videoscrittore (tra l'altro, più o meno competente) per vedere più da vicino le componenti della video/scrittura, secondo il modello operativo generale del wordprocessing.
Per cominciare la nostra analisi dobbiamo ancora una volta partire dalla revisione.
Nel nostro modello il Videoscrittore avrà modo di compiere in momenti diversi e quindi di distinguere anche su di un piano cognitivo:
- da una parte le operazioni di revisione locale, cioè le forme di correzione che hanno effetto solo sulla zona del testo in cui vengono direttamente effettuate;
- dall'altra le operazioni di revisione globale, cioè quelle che hanno un effetto più vasto, perché consentono di modificare la strutturazione interna e quindi l'articolazione concettuale di un testo.
Alla famiglia delle operazioni di revisione appartengono ancora queste funzioni, che nei programmi di videoscrittura sono in genere automatizzate e che contribuiscono ad allentare, per lo meno in una certa misura, le pressioni che sullo scrittore non molto competente esercitano le preoccupazioni relative alla correttezza della superficie del suo testo.
a. Controllo Ortografico; si tratta di procedure concepite per l'uso d'ufficio, che quindi sono efficaci solo per l'individuazione da parte di uno scrittore competente dei propri errori dattilortografici. Alcuni word processing propongono anche la funzione Thesaurus, cioè la possibilità dì vedere sul video una lista di sinonimi di alcuni termini.
b. Ricerca e Sostituzione; è utile per evitare l'eccesso di ripetizioni di un termine. L'uso della sola opzione Ricerca consente di contare quante volte sia stato usato un certo termine in un testo.
e. Conteggio automatico delle parole di un testo o di suoi segmenti.
Revisionando un videoscritto si incontra prima o poi un oggetto di grande importanza, il blocco di testo, cioè la porzione di testo su cui si lavora.
La prima operazione consiste in genere nel selezionano, cioè nel definirne i confini. Una volta definito un Blocco è possibile effettuare su di esso varie operazioni:
In queste operazioni, che in questa sede sono per forza di cosa descritte in astratto, risiede l'aspetto plastico e dinamico della videoscrittura di cui s'è detto nella prima parte.
Nello schema che segue tentiamo di elencare tutte le operazioni di base della videoscrittura.
Dall'incrocio tra operazioni di base di word processing e unità di lavoro testuali dipende il grado di complessità delle operazioni di elaborazione del/sul testo che si possono compiere. Se infatti l'unità di input (di scrittura) è essenzialmente il singolo tasto alfanumerico, in realtà l'utente si trova a poter operare su unità di lavoro anche più vaste, a cui abbiamo in qualche modo già fatto cenno poco sopra, nel parlare di Blocco di testo. Per esempio è intuitivamente chiara la profonda differenza tra la cancellazione di un carattere o di un pezzo dì parola e quella di un intero testo. E ancor più chiara la differenza tra la possibilità di spostare una parola all'interno di un testo e quella di spostare un intero documento all'interno di un altro. Abbiamo quindi creduto utile proporre una classificazione di tali unità di lavoro testuali.
Schema 2 - Classificazione delle unità di lavoro testuali
singoli caratteri | |
pezzi di parola (insiemi di caratteri) | |
parole | |
blocchi di testo informali (insiemi di parole di vario tipo3) | |
blocchi di testo formalizzati (pagine, paragrafi, capoversi, periodi, frasi4> | |
testi (documenti finiti o per lo meno globalmente strutturati> | |
insiemi di testi |
In sintesi: la videoscrittura ci mostra la scrittura come costituita da una classe di operazioni definite e descrivibili da compiersi su oggetti di complessità crescente.
Ed è proprio su questo che deve secondo noi appuntarsi l'attenzione di chi si occupa di didattica ed intende avviare curricoli di Scrittura Cognitiva nel senso da noi attribuito a questo concetto. Si apre infatti una prospettiva di lavoro molto ampia, che prevede un'utilizzazione dei prodotti di word processing non solo e non tanto di tipo globale5, ma anche e soprattutto più specifica, rivolta ad esercizi di recupero, rinforzo e sviluppo di specifiche abilità, legate a specifiche articolazioni dell'insieme dell'elaborazione testuale.
La videoscrittura si propone cioè come ottimo strumento per momenti propedeutici all'insieme del processo di scrittura, in cui si affrontino separatamente le singole componenti del processo medesimo, con l'obiettivo di:
a. renderne gli allievi consapevoli e chiarirne le modalità,
b. rinforzare l'allievo rispetto ad esse,
c. recuperare l'allievo rispetto ad esse,
d. rendere gli allievi padroni di ciascuna di esse.
Tipologia dei prodotti di word processing
Prima di passare alle proposte didattiche è necessario introdurre alcune precisazioni, utili ad una classificazione e valutazione dei singoli prodotti di word processing. Riteniamo utile distinguere tre assi:
- la gamma di operazioni possibili;
- il numero di testi a cui è possibile accedere contemporaneamente nell'area di lavoro;
- la gestione della progettazione del testo. Il modo in cui questi aspetti si intersecano concretamente tra loro, accanto alla maggiore o minore immediatezza dell'interfaccia con l'utente6, influisce sia sulla funzionalità sia sulla potenza didattica dei vari programmi.
Sconsigliamo di accontentarsi di prodotti dotati delle sole operazioni fondamentali (scrivere, cancellare... ) per rivolgersi ai word processors accessoriati, che dispongono, ad esempio, del controllo ortografico, del thesaurus dei sinonimi, della sillabazione automatica del testo, o ancora della possibilità di impaginare a colonne, di inserire immagini. Allo stesso tempo sconsigliamo di rivolgersi ai prodotti che privilegiano l'aspetto estetico del testo rispetto a quello cognitivo.
E altresì chiaro che i prodotti che permettono di elaborare più di un documento alla volta, mantenendo la separazione tra i vari testi, si fanno preferire a quelli che non lo consentono. E vero che questo fatto può comunque essere pagato in termini dì memoria disponibile per il singolo lavoro e/o di rapidità, ma su di un piano didattico questo discrimine è di nessuna importanza rispetto all'altro.
Necessaria è poi la presenza delle funzioni di outlining, per poter gestire con efficacia la strutturazione e ristrutturazione del te sto.
I nostri criteri non vogliono certo essere prescrittivi, ma aggiungiamo ancora questo: chi ci legge, qualora gli si ponga il problema, scelga il prodotto che, a parità di prestazioni, si riveli a suo giudizio maggiormente trasparente all'utenza a cui è destinato.
Proposte didattiche
Gli schemi seguenti contengono alcune proposte in merito alle attività di scrittura cognitiva a cui abbiamo più volte fatto riferimento.
A. fondere più testi continui
B. spostare/integrare più testi continui
L'impostazione dei curricoli di elaborazione testuale che si intravede dietro una piena utilizzazione a scuola di queste opportunità operative del word processing, destinata di per sé ad avere effetti dirompenti, al momento fa a pugni con la poca familiarità con le tastiere degli allievi e -soprattutto - dei colleghi.
E quindi necessario progettare attività di ingresso nel mondo della videoscrittura, attività che non costringano però a noiose esercitazioni demotivanti e non finalizzate o che si traducano in estemporanee unità didattiche su di essa.
E qui ci vengono in soccorso proprio le funzioni di base del word processing8 Se applicate a testi recuperati dalla memoria di massa nell'area di lavoro per essere manipolati dagli allievi con esercizi di comprensione, esse consentono infatti di usare fin da subito le straordinarie potenzialità di modellatore plastico di testi della videoscrittura, affrontando invece il problema della digitazione (all'inizio principale fonte di frustrazione) poco alla volta. Si osservi l'ultimo schema, che illustra le straordinarie corrispondenze tra le cinque operazioni di trasformazione testuale che Van Dijk sostiene presiedano alla costruzione delle macrostrutture, cioè il risultato del lavoro di sintesi e di comprensione di un testo9, e le funzioni essenziali del word processing.
Schema 6 - Trasformazioni di Van Dijk e Operazioni di Word Processing
Lo schema introduce con efficacia l'ultima ipotesi didattica che proponiamo ai lettori: l'uso iniziale del word processing come di un ambiente di lettura strutturata, intesa come elaborazione e manipolazione ne di testi finalizzata alla comprensione, attraverso procedure fondamentalmente dì sintesi, che andranno dalla cancellazione all'inserimento, attraverso operazioni di divisione, spostamento e copia. Non paia questa un'ipotesi troppo azzardata. Essa prevede un uso integrato del testo-su-carta e del testo su video. Né è necessario un eccesso di lavoro per il passaggio del testo dall'uno all'altro supporto, e quindi dall'uno all'altro ambiente di lavoro. Sono ormai disponibili ottimi scanner, supportati da altrettanto efficaci software di riconoscimento dei caratteri, in grado di operare con estrema rapidità e affidabilità tale trasferimento.
Note
1 Usiamo qui questo termine nel senso restrittivo "inviare attraverso la tastiera impulsi alfanumerici alla CPU e quindi al monitor".
2 Ci pare importante distinguere tra i movimenti compiuti allo scopo di scrivere o di revisionare (nel testo) e quelli per scorrere e/o rileggere
3 Per molti word processors costituisce un'unità di lavoro la riga, mentre va tenuta presente la cosiddetta "videata", cioè la porzione di testo tutta contemporaneamente visibile sul monitor.
4 È la medesima impostazione dei programmi di word processing a contribuire a definire questa tipologia di segmenti di testo. Per esempio la pressione contemporanea dei tasti Ctrl freccia in giù nella maggioranza dei casi seleziona con estrema immediatezza ed efficacia visiva un'unità testuale che corrisponde nella sostanza ad un periodo, mentre quella di Ctrl-PgDn evidenzia la porzione di testo un a capo ed il successivo, identificata dal linguaggio di derivazione anglosassone della manualistica come paragrqfo e che è più preciso definire come capoverso.
5 Volta cioè alla produzione di un testo dall'inizio alla fine del processo di scrittura.
6. Con l'espressione interfaccia con l'utente si intende il modo in cui il programma propone all'utente di avviare le varie operazioni e compiere le proprie scelte. Noi siamo per quelle che si basano su menu (liste) a tendina e sull'uso del mouse, piuttosto che per il software che richiede all'utente la pressione combinata di più tasti.
7 L'espressione trasparenza appartiene al gergo informatico: essa vuol misurare la quantità di competenze informatiche pure necessarie per utilizzare un ceno ambiente di lavoro. Se la quantità è 0 o è vicina a 0, la trasparenza è alta.
8 Cfr. schema 1.
9 Una trattazione sintetica di questa teoria si trova per esempio in D. Corno, Lingua Scritta, Paravia, Torino 1987.